Quando
i cristiani si riuniscono per adorare Dio nel giorno del Signore sono
resi partecipi all’attività più significativa, rilevante e bella che
sia possibile! L’adorazione non è solo la vocazione principale della
chiesa, ma è anche l’attività fondamentale dei cherubini e dei
serafini, i fiammeggianti servi di Dio che volteggiano attorno al trono
celeste, esprimendo incessantemente lode e devozione. Il profeta Isaia
ci ha lasciato una descrizione concisa di tale adorazione, quando
racconta:
Vidi il Signore seduto su di un alto
trono, molto elevato, e i lembi del suo mantello riempivano il tempio.
Sopra di lui stavano dei serafini, ognuno dei quali aveva sei ali; con
due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava.
L’uno gridava all’altro e diceva: “Santo, santo, santo è il Signore
degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria!”(Isaia 6:1-3).
Inoltre, l’apostolo Giovanni narra che nella sua visione egli guardò
nella stanza del trono del cielo e udì miriadi e miriadi di voci
angeliche che esclamavano forte:
“Degno è l’Agnello, che è stato
immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza,
l’onore, la gloria e la lode”. E tutte le creature che sono nel cielo,
sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose che sono in
essi, udii che dicevano: “A colui che siede sul trono, e all’Agnello,
siano la lode, l’onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli”.
Le quattro creature viventi dicevano: “Amen!” E gli anziani si
prostrarono e adorarono (Apocalisse 5:11-14).
In seguito l’apostolo vide una grande folla che nessuno poteva
contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che
stava in piedi davanti al trono e all’Agnello, vestiti di bianche vesti e
con delle palme in mano. E gridavano a gran voce, dicendo: “La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono e all’Agnello” (Apocalisse 7:9-10).
Questa fessura aperta nel cielo ci mostra che la vera
adorazione celeste è ferventemente riverente, gloriosamente solenne,
eccezionalmente gioiosa, completamente teocentrica e ardentemente
focalizzata sulla persona e sull’opera redentiva di Cristo.