martedì 30 giugno 2020

La Messa sul Mondo-Padre Teilhard de Chardin Il Fuoco al di sopra del Mondo


The Lynx Arc was discovered in 2003 and is considered to be the hottest known star-birthing region in the Universe pic.twitter.com/6koqpEyqJ0
Il Fuoco: siamo dominati dall'illusione tenace che questo principio dell'essere sorga dalle profondità della Terra, e che la sua fiamma si accenda via via lungo la brillante scia della Vita.

O Signore, Tu mi hai concesso la grazia di capire che questa prospettiva era sbagliata e che dovevo capovolgerla per poterti scoprire. 

In principio, vi era la potenza intelligente, amante ed attiva. 

In principio, vi era il Verbo sommamente capace di sottomettersi e di plasmare ogni materia nascitura. In principio, non vi era il freddo, non vi erano le tenebre. In principio, vi era il Fuoco. Ecco la Verità.


Così, ben lungi dal sorgere a poco a poco dalla nostra notte, la luce che preesiste elimina le nostre ombre, con pazienza, infallibilmente. Noi creature siamo per natura Oscurità e Vuoto. Tu, o Signore, sei lo stesso fondamento e la stabilità dell'Ambiente eterno, senza tempo né spazio, nel quale gradualmente il nostro Universo emerge e si compie, perdendo i limiti che lo fanno apparire così vasto ai nostri occhi. Tutto è «essere», vi è solo «essere» ovunque, fuorché nella frammentazione delle creature e nell'opposizione dei loro atomi. 


Spirito ardente, Fuoco fondamentale e personale, Termine reale di un’unione mille volte più bella e desideratile della fusione distruttrice ideata da un qualsiasi panteismo, degnaTi di scendere, ancora questa volta, sulla fragile pellicola di materia nuova in cui oggi si avvolgerà il Mondo, per darle un'anima. 


Lo so bene: noi non potremmo dettarTi e neppure anticipare il minimo tuo gesto. Da Te provengono tutte le iniziative, a cominciare da quella della mia preghiera.

Verbo sfavillante, Potenza ardente, o Tu che plasmi il Molteplice per infondergli la tua Vita, abbassa su di noi, Te ne supplico, le tue Mani potenti, le tue Mani premurose. Le tue Mani onnipresenti, quelle Mani che non toccano qua o là (come farebbe una mano umana), ma che, immerse nella profondità e nell'universalità presente e passata delle Cose, ci raggiungono al Tempo stesso attraverso tutto ciò che vi è di più vasto e di più intimo in noi ed attorno a noi. 


Con quelle mani invincibili, prepara, per la grande opera che mediti, mediante un supremo adattamento, lo sforzo terrestre di cui io ti presento in questo momento la totalità raccolta nel mio cuore. 

Rimaneggialo, questo sforzo, rettificalo, rifondilo sin nelle sue origini, o Tu che sai perché è impossibile alla creatura nascere altrimenti che sorretta dallo stelo di un'interminabile evoluzione. 

Ed ora, su di esso, mediante la mia bocca, pronuncia la doppia ed efficace parola, quella senza la quale tutto vacilla, tutto si sfaccela, nella nostra sapienza e nella nostra esperienza, - con la quale invece tutto si congiunge e tutto si consolida, a perdita d'occhio, nelle nostre speculazioni e nella nostra pratica dell'Universo. - 

Su ogni vita che, in questo giorno, germinerà, crescerà, fiorirà, maturerà, ripeti: «Questo è il mio Corpo». - E su ogni morte che si prepara a rodere, a guastare, a stroncare, ordina (mistero della Fede per eccellenza!): «Questo è il mio Sangue!». 

sabato 27 giugno 2020

La Messa sul Mondo-Padre Teilhard de Chardin- L'OFFERTA



LA MESSA SUL MONDO
L’Offerta 


Poiché ancora una volta, o Signore, non più nelle foreste dell'Aisne ma nelle steppe dell'Asia , sono senza pane, senza vino, senza altare, mi eleverò al di sopra dei simboli sino alla pura maestà del Reale; e Ti offrirò, io, Tuo sacerdote, sull'altare della Terra totale, il lavoro e la pena del Mondo.

Lì in fondo, il Sole, appena incomincia ad illuminare l'estremo lembo del primo Oriente. Ancora una volta, sotto l'onda delle sue fiamme, la superficie vivente della Terra si desta, vibra e riprende il suo formidabile travaglio. Sulla mia patena, porrò, o Signore, la messe attesa da questa nuova fatica e, nel mio calice, verserò il succo di tutti i frutti che oggi saranno spremuti.

Il mio calice e la mia patena sono le profondità di un'anima ampiamente aperta alle forze che, tra un istante, da tutte le parti della Terra, si eleveranno e convergeranno nello Spirito . Vengano pertanto a me il ricordo e la mistica presenza di coloro che la luce ridesta per una nuova giornata.


Ad uno ad uno, o Signore, li vedo e li amo tutti quelli che mi hai dato quale sostegno e gioia naturale della mia esistenza. Ad uno ad uno, conto anche i membri di quell'altra e tanto cara famiglia che, a poco a poco, a partire dagli elementi più disparati, è stata riunita attorno a me dalle affinità del cuore, della ricerca scientifica e del pensiero. 

Più confusamente, ma tutti senza eccezione, evoco coloro la cui folla anonima costituisce la massa innumerevole dei viventi: quegli ignoti che mi circondano e mi sostengono a mia insaputa, quelli che vengono e quelli che se ne vanno, e soprattutto quelli che, nella verità od in seno all'errore, hanno fede nel progresso delle cose e, nell'ufficio, nel laboratorio o nella fabbrica, oggi, con passione, inseguiranno la luce.


Moltitudine agitata, imprecisa o distinta, la cui immensità ci spaventa, - Oceano umano le cui lente e monotone oscillazioni incutono il dubbio persino nei cuori più credenti, voglio che, in questo momento, il mio essere risuoni al suo mormorio profondo. 

Tutto ciò che, durante la giornata, crescerà nel Mondo, tutto ciò che in esso diminuirà, - ed anche tutto ciò che vi morirà, - ecco, o Signore, l'elemento che mi sforzo di raccogliere in me per presentarlo a Te. È questa la materia del mio sacrificio, quell'unico sacrificio di cui Tu abbia voglia.


Una volta, trascinavano nel tuo Tempio le primizie del raccolto e il fiore del gregge. L'offerta che Tu attendi realmente, quella di cui Tu senti ogni giorno il misterioso bisogno per sfamarti e dissetarti, è nulla meno dell'accrescimento del Mondo travolto dall'universale divenire.

Ricevi, o Signore, questa Ostia totale che la Creazione, mossa dalla Tua attrazione, presenta a Te nell'alba nuova. Questo pane, il nostro sforzo, so bene che, di per sé, è solo una disgregazione immensa. Questo vino, la nostra sofferenza, non è purtroppo, sinora, che una bevanda dissolvente. Ma, in seno a questa massa informe, hai messo ne sono sicuro perché lo sento - un'irresistibile e santificante aspirazione che, dall'empio al fedele, ci fa tutti esclamare: «O Signore, rendici uno!». 


E, poiché, in mancanza dello zelo spirituale e della sublime purezza dei tuoi santi, Tu mi hai dato, o Signore, una simpatia irresistibile per tutto ciò che si agita nella materia oscura, - poiché riconosco in me, senza rimedio, ben più di un figlio del Cielo, un figlio della Terra - salirò stamane, in pensiero, sulle più alte vette, carico delle speranze e delle miserie di mia madre, e lassù - in forza di un sacerdozio che solo Tu, credo, mi hai conferito, - su tutto ciò che, nella Carne dell'Uomo, si prepara a nascere od a perire sotto il Sole che spunta, io invocherò il Fuoco 

giovedì 25 giugno 2020

Inno alla Materia ” di Pierre Teilhard de Chardin


Inno alla materia.


Benedetta sii tu, aspra Materia, sterile gleba, dura roccia, tu che cedi solo alla violenza e ci costringi a lavorare se vogliamo mangiare.

Benedetta sii tu, pericolosa Materia, mare violento, indomabile passione, tu che ci divori se non t’incateniamo.

Benedetta sii tu, potente Materia, Evoluzione irresistibile, Realtà sempre nascente, tu che, spezzando ad ogni momento i nostri schemi, ci costringi ad inseguire, sempre più oltre, la Verità.


Benedetta sii tu, universale Materia, durata senza fine, Etere senza sponde, - triplice abisso delle stelle, degli atomi, e delle generazioni, tu che travalicando e dissolvendo le nostre anguste misure, ci riveli la dimensione di Dio.

Benedetta sii tu, impenetrabile materia, tu che, ovunque tesa tra le nostre anime ed il Mondo delle Essenze, ci fai languire dal desiderio di forare il velo senza cucitura dei fenomeni.

Benedetta sii tu, mortale Materia, tu che, dissociandoti un giorno in noi, c’introdurrai necessariamente nel cuore stesso di ciò che è. 

Senza di te, o Materia, senza i tuoi attacchi, senza i tuoi strazi, noi vivremo inerti, stagnanti, puerili, ignoranti di noi stessi e di Dio. Tu che ferisci e medichi – tu che resisti e pieghi – tu che sconvolgi e costruisci – tu che incateni e liberi – Linfa delle nostre anime, Mano di Dio, Carne del Cristo, o Materia, io ti benedico.

Ti benedico, o Materia, e ti saluto, non già quale ti descrivono, ridotta o sfigurata, i pontefici della Scienza ed i predicatori delle Virtù, ma quale tu mi appari oggi, nella tua totalità e nella tua verità.

Ti saluto, inesauribile capacità d’essere e di trasformazione in cui germina e cresce la Sostanza eletta.
Ti saluto, universale potenza di ravvicinamento e d’unione, che lega tra di loro le innumerevoli monadi ed in cui esse convergono tutte sulla strada dello Spirito.

Ti saluto, sorgente armoniosa delle anime, cristallo limpido dal quale è tratta la Gerusalemme nuova.
Ti saluto, Ambiente divino, carico di potenza Creatrice, Oceano mosso dallo Spirito, Argilla impastata ed animata dal Verbo incarnato.

Credendo di rispondere al tuo irresistibile appello, gli uomini spesso, si precipitano per amor tuo nell’abisso esterno dei piaceri egoistici.
Un riflesso li inganna, oppure una eco.
Lo vedo adesso.

Per raggiungerti, o Materia, bisogna che, partiti da un contatto universale con tutto ciò che, quaggiù, si muove, sentiamo via via svanire nelle nostre mani le forme particolari di tutto ciò che stringiamo, sino a rimanere alle prese con la sola essenza di tutte le consistenze e di tutte le unioni.

Se vogliamo possederti, bisogna che ti sublimiamo nel dolore dopo averti voluttuosamente stretta fra le nostre braccia. O Materia, tu regni sulle vette serene ove i santi pensano di evitarti, - Carne così trasparente e nobile che non ti distinguiamo più da uno spirito.

Portami su, o Materia, attraverso lo sforzo, la separazione e la morte - portami dove sarà finalmente possibile abbracciare castamente l’Universo




domenica 21 giugno 2020

ORDER OF CISTERCIANS Prayers



vvertenza   La traduzione  in italiano   è stata realizzata costruendo in Italiano  gli ''appunti'' di Google Traduttore , Word Reference ,translator  Bing e quindi va rivista
Prayers of entrusting and commending
Eternal light, shine into our hearts, 
Eternal Goodness, deliver us from evil, 
Eternal Power, be our support, 
Eternal Wisdom, scatter the darkness of our ignorance, 
Eternal Pity, have mercy upon us; 
that with all our heart and mind and soul and strength 
we may seek thy face and be brought by thy infinite mercy to thy holy presence; 
through Jesus Christ our Lord.
  Alcuin of York (735-804)
Luce eterna, risplendi nei nostri cuori, 
 Bontà Eterna, mettici  in  salvo  dal male, 
Eterna  Potenza , siate il nostro sostegno, 
Saggezza Eterna, disperdi l'oscurità della nostra ignoranza, 
Eterna  Misericordia  abbiate  di noi  pietà  ; 
affinchè  con tutto il cuore e la mente e l'anima e la nostra  energia 
possiamo cercare il tuo volto 
ed essere portati dalla tua infinita misericordia alla tua santa presenza; 
attraverso Gesù Cristo nostro Signore

Prayers for when we are suffering or troubled
Lord, when I am feeling tired or strained, help me not to take it out on other people. Amen.

Signore, quando mi sento stanco o teso , aiutami a non prendermela con altre persone. Amen.