lunedì 28 gennaio 2019

Dietrich Bonhoeffer (1906-1945) -Preghiere











Nessuno sia sicuro, neppure un attimo, di poter essere risparmiato dalla tentazione. Non c'è tentazione che non possa assalirmi ancora in questo momento. Nessuno pensi che Satana  è lontano. Infatti in 1 Pt 5,8 sta scritto: "il diavolo si aggira come un leone ruggente cercando chi possa divorare". In questa vita non siamo sicuri nemmeno un attimo da tentazioni e cadute. Perciò non insuperbire se vedi altri inciampare e cadere. Una tale sicurezza diverrebbe un laccio per te. Perciò "non ti insuperbire, ma temi" (Romani 11,20). Anzi, sii pronto in ogni momento, affinché il tentatore non abbia presa su di te. "Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione" (Matteo 26,41). Vegliare contro gli attacchi dell'astuto avversario, pregare perché Dio ci tenga fermi nella sua parola e nella sua grazia, ecco l'atteggiamento del cristiano di fronte alla tentazione.
Ma il cristiano non deve neppure temere la tentazione. Se lo assale, nonostante veglia e preghiera, deve sapere che può vincere ogni tentazione. Non esiste tentazione sulla quale non possa prevalere. Dio conosce le nostre forze e non permette che la tentazione le superi. È tentazione umana che si impadronisce di noi, il che significa che non è troppo grave per noi uomini. Dio la misura per ogni cristiano secondo le sue forze. Questo è certo. Chi si perde d'animo di fronte all'apparire improvviso e terribile della tentazione ha già dimenticato il punto essenziale, cioè che senz'altro supererà la tentazione, perché Dio non permetterà che questa  superi le nostre forze. Ci sono delle tentazioni che temiamo in modo particolare, perché in esse siamo caduti già altre volte. Improvvisamente ricompaiono e noi ci diamo per vinti in partenza. Ma proprio a queste tentazioni possiamo guardare in faccia con la massima tranquillità, perché possono essere superate, e saranno superate, come certo che Dio era fedele. La tentazione deve trovarci umili e certi della vittoria.
Bonhoeffer, L'ora della tentazione, pagine 71-73.


Père du ciel,
je Te loue et Te rends grâces du repos de la nuit,
je Te loue et Te rends grâces du jour nouveau.
Je Te loue et Te rends grâces de Ta bonté et de Ta fidélité dans ma vie passée.
Tu m’as fait du bien, donne-moi d’accepter aussi comme venant de Toi ce qui m’accable.
Tu ne me charges pas d’un fardeau que je ne puisse porter.
Tu fais servir toutes choses au bien de Tes enfants.
Amen. 
Dietrich Bonhoeffer (1906-1945) 



Al cominciar del giorno, Dio, ti chiamo.

Aiutami a pregare e a raccogliere i miei pensieri su di te; da solo non sono capace.
C'è buio in me, in Te invece c'è luce;
sono solo, ma tu non m'abbandoni;
non ho coraggio, ma Tu mi sei d'aiuto;
sono inquieto, ma in Te c'è la pace;
c'è amarezza in me, in Te pazienza;
non capisco le tue vie, ma tu sai qual è la mia strada.
Padre del cielo,
siano lode e grazie a Te per la quiete della notte,
siano lode e grazie a Te per il nuovo giorno.
Signore,
qualunque cosa rechi questo giorno, il tuo nome sia lodato! 
Amen.

Dietrich Bonhoeffer (1906-1945) 




Signore,
fai  tacere in noi ogni altra voce
che non sia la tua
affinchè non troviamo condanna
nella tua parola
letta ma non accolta
meditata ma non amata
pregata ma non custodita
contemplata ma non realizzata
manda il tuo Spirito Santo
ad aprire le nostre menti
e a guarire i nostri cuori.
Solo così il nostro incontro con la tua parola
sarà rinnovamento dell'alleanza
e comunione con Te
e il Figlio e lo Spirito Santo
Dio benedetto nei secoli dei secoli.
Amen.

Dietrich Bonhoeffer

C'è buio in me in te invece c'è luce; sono solo, ma tu non m'abbandoni; non ho coraggio, ma tu mi sei d'aiuto; sono inquieto, ma in te c'è la pace; c'è amarezza in me, in te pazienza; non capisco le tue vie, ma tu sai qual è la mia strada.
Tu conosci tutta l'infelicità degli uomini; tu rimani accanto a me, quando nessun uomo mi rimane accanto, tu non mi dimentichi e mi cerchi, tu vuoi che io ti riconosca e mi volga a te. Signore, odo il tuo richiamo e lo seguo, Aiutami! Signore, qualunque cosa rechi questo giorno, il tuo nome sia lodato! Amen.
Dietrich Bonhoeffer



Io credo
Che Dio può e vuole far nascere il bene da ogni cosa,
anche dalla più malvagia.
Per questo egli ha bisogno di uomini
che sappiano servirsi di ogni cosa per il fine migliore.

Io credo
che in ogni situazione critica
Dio vuole darci tanta capacità di resistenza
quanta ci è necessaria.
Ma non ce la dà in anticipo,
affinché non facciamo affidamento su noi stessi,
ma su di Lui soltanto.
In questa fede dovrebbe esser vinta ogni paura del futuro.

Io credo
che neppure i nostri errori e i nostri sbagli sono inutili,
e che a Dio non è più difficile venirne a capo,
di quanto non lo sia con le nostre supposte buone azioni.
Sono certo che Dio non è un fato atemporale,
anzi credo che Egli attende preghiere sincere e azioni responsabili
e che ad esse risponde.

Dietrich Bonhoeffer

domenica 13 gennaio 2019

PREGHIERA DI SAN BASILIO AI VESPRI - una preghiera desueta e non più recitata


tratto da
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=294709774735258&set=a.108714283334809&type=3&theater


Il Grande Tipico prevede una preghiera, intitolata al venerabile Basilio, al termine dei vespri, da recitare ad alta voce rivolti alla santa mensa, prima della Apolisi (conclusione) dei Vespri. 

Sebbene ormai non la reciti nessuno, ne propongo la traduzione.

Il sacerdote, a capo scoperto, dopo i tropari finali:
S. Benedetto sei tu, Signore Onnipotente, tu che hai illuminato il giorno coi raggi del Sole e la notte con le stelle di fuoco. Tu ci hai permesso di passare incolumi questo giorno e di giungere alla sera: ascolta la nostra preghiera e quella del tuo popolo, concedici la remissione dei peccati volontari e involontari, accetta le nostre suppliche serali e manda su di noi la tua abbonante misericordia. Proteggici coi tuoi santi Angeli, vestici con l'armatura della tua Verità, Guardaci con la tua potenza. Salvaci da ogni tormento e da ogni attacco del nemico, e concedici questa sera e questa notte pacifiche, sante, senza peccato, e tutti i giorni della nostra vita senza allucinazioni malvagie. Per le preghiere della Santissima Madre di Dio e di tutti i Santi, amen.


Si celebra il congedo.


la preghiera è ricontrata  anche nel Tipico del Monastero di Frasinei, in Romania, pubblicato l'ultima volta nel 2010 con la benedizione del vescovo Calinic

martedì 8 gennaio 2019

Santa Tradizione Copta Dossologia del Paramoni (Vigilia) di Natale


Risultati immagini per icona copta del Natale

Dossologia del Paramoni (Vigilia) di Natale

https://www.natidallospirito.com/2019/01/05/oggi-ho-visto-tutta-la-creazione-risplendere-di-una-grande-luce-vigilia-di-natale/
Oggi ho visto tutta la creazione risplendere di una grande luce per la grande visione divina (theoria) che ci è stata svelata.
Poiché il disincarnato[1] ha preso carne, partorito, come tutti, [ma] dalla Vergine, essendo Dio e uomo.
Betlemme, città di Davide, si pregia con esultanza, perché ha sorretto corporalmente colui che [siede] sui Cherubini.
L’Essente che era, l’unico Creatore, colui che ha sciolto il laccio del peccato, è stato avvolto in panni.
La Vergine Maria, Giuseppe e Salome[2], sono rimasti stupiti dalle cose che hanno visto[3].
Le schiere celesti lodano sulla terra intonando questo santo inno gridando e dicendo:
“Gloria nei luoghi eccelsi a Dio e pace sulla terra e benevolenza negli uomini, poiché egli è venuto e ci ha salvati”[4].
I pastori che erano nei campi sono venuti e lo hanno adorato. Anche noi lo adoriamo e gli rendiamo testimonianza
Che egli è venuto nel mondo, è nato dalla Vergine e ha salvato il genere umano[5] dal diavolo maligno.
Lo lodiamo e lo glorifichiamo, lo esaltiamo, in quanto Buono e Amico degli uomini[6]. Abbi compassione nella tua grande compassione.

Seconda dossologia di Natale

L’uno della Trinità, il consustanziale al Padre, quando ha visto la nostra umiliazione e la nostra amara schiavitù
Piegò i cieli dei cieli, e venne nel grembo della Vergine, divenendo uomo come noi, eccetto il solo peccato.
Nacque a Betlemme, secondo le voci dei profeti, ci guarì e ci salvò, poiché noi siamo il suo popolo.
Colui che non ha smesso di essere Dio venne e si fece figlio dell’uomo. Ma egli è il vero Dio: è venuto e ci ha salvati[7].


[1] Si è preferito “disincarnato” al più elegante “incorporeo” perché in copto c’è un gioco di parole con la parola greca σάρξ ‘carne’.
[2] Salome è secondo alcuni apocrifi, come il Protovangelo di Giacomo, una donna presente durante la Natività e la fuga in Egitto della Sacra Famiglia. Viene talvolta identificata con la madre dei figli di Zebedeo (Mt 20,20; 27,56) e con una delle Marie che stettero sotto la Croce. Nella tradizione copta è considerata una cugina della Vergine Maria ed è venerata come santa. Il Sinassario (Martirologio) copto, pur non dedicandole un giorno specifico, la ricorda ben quattro volte: nella festa di Natale (29 kiahk), nella festa di sant’Anna (11 hatur), di santa Elisabetta (16 amshir) e nella commemorazione dell’entrata della Sacra Famiglia in Egitto (24 bashans).
[3] L’arabo traduce liberamente dicendo “da colui che hanno visto”. Ma il copto è chiaramente al plurale, indicando “cose”, “scene”, “eventi”.
[4] È interessante come la dossologia metta insieme la lode angelica dell’evangelista Luca (Lc 2,13-14) con un’antifona liturgica copta.
[5] Lett.: “la nostra razza”, “la nostra stirpe”
[6] “Amico degli uomini” (in copto Pimairomi, in greco Philánthropos, in arabo Muḥibb al-bašar) è uno degli epiteti di Cristo più ricorrenti nella liturgia, nell’innologia e nella salmodia copte.
[7] Questa dossologia è identica all’ottavo brano della Theotokia del giovedì.