lunedì 16 dicembre 2019

Le Antifone Maggiori dell'Avvento .Primizia delle chiese cristiane d'Occidente e patrimonio di tutte le Chiese cristiane


Nota Introduttiva

LE ANTIFONE “O”


Dal 17 al 23  dicembre, le antifone maggiori dell’Avvento delineano gradualmente un percorso che ci porta dritto al cuore dell’imminente celebrazione del Natale. Solennemente cantate fin dall’VIII sec., sono chiamate “O” dall’esclamazione iniziale che esprime lo stupore commosso della Chiesa di fronte alla contemplazione del mistero della venuta di Cristo, invocato con titoli desunti dal libro del profeta Isaia: Sapienza, Guida della casa d’Israele, Germoglio di Iesse, Chiave di Davide, Astro che sorgi, Re delle genti, Emmanuele. Ogni antifona si chiude con un’invocazione carica di speranza cristiana. Il momento scelto per far ascoltare questo sublime appello alla carità del Figlio di Dio è l’ora dei vespri, perché è durante la notte che arriverà il Messia. Si cantano prima e dopo il Magnificat (Luca 1,46-55), per denotare che il Salvatore che aspettiamo ci verrà da Maria. Il Magnificat diventa quindi una risposta piena di gratitudine per la meravigliosa rivelazione dell’antifona.

http://www.elamit.net/bibbia/antifone_o.pdf

17 dicembre - Sapientia

O sapienza, che esci dalla bocca dell’Altissimo, ti estendi ai confini del mondo, e tutto disponi con soavità e con forza: vieni, insegnaci la via della saggezza. 

O Sapientia, quae ex ore Altissimi prodiisti, attingens a fine usque ad finem fortiter, suaviterque disponens omnia: veni ad docendum nos viam prudentiae. 


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La loro origine è sconosciuta, ma Boezio  le menziona già nel sesto secolo a Roma, al tempo della riforma liturgica di papa san Gregorio Magno (540-604). Spesso sono state musicate. I sostantivi con cui ogni antifona si apre hanno origine nella Bibbia e sono utilizzati come titoli di Gesù Cristo. È stato osservato fin dal Medioevo che le lettere iniziali di questi stessi sostantivi, lette partendo dall'ultima antifona, formano la frase latina ero cras, cioè "Domani sarò qui", una espressione che sottolinea il carattere di attesa proprio dell'Avvento

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