domenica 9 agosto 2020

Litanie giubilari DI PEDRO CASALDÁLIGA


Dom Pedro Casaldáliga, un gigante della storia brasiliana

Litanie giubilari



DI PEDRO CASALDÁLIGA



LITANIA DI CONTRIZIONE

 Si risponde: - Ravviva la nostra memoria e rinnova il nostro cuore.



—Per esserci appropriati in maniera esclusiva del tuo nome, e per non averti riconosciuto presente nelle altre religioni.

—Per l'autosufficienza e la prepotenza con cui ti abbiamo dato culto e per il chiuso fondamentalismo con cui abbiamo interpretato il tuo messaggio nella Bibbia.

—Perché non abbiamo saputo scoprire e annunciare il tuo volto, pure materno.

—Per l'etnocentrismo, il colonialismo e l'occidentalismo della nostra fede.

—Perché in nome tuo e appellandoci alla tua Parola abbiamo distrutto tanta tua Parola che palpita nei libri, nei templi, nei monumenti e nelle celebrazioni delle culture aborigene.

—Perché in questi venti secoli abbiamo condannato come paganesimo ciò che non conoscevamo, a causa della nostra fede fondamentalista e proselitista.

—Per le numerose guerre di religione che abbiamo intrapreso invocando il tuo nome e brandendo la croce.

—Per l'ingiustificabile pavidità con cui viviamo l'ecumenismo, ridotto talora a celebrazioni sporadiche e a manifesti verbali senza il coraggio di vivere come Tu vuoi la comunione nella fede, nell'eucaristia e nel servizio.

—Per l'evangelizzazione che abbiamo compiuto, servendoci di imperi ed eserciti in America, Asia e Africa.

—Perché abbiamo trasmesso come tuo messaggio ciò che tante volte era solo una cultura dominante.

—Per i titoli mondani, per il lusso offensivo nelle strutture e nella vita di tante comunità della chiesa.

—Perché abbiamo benedetto tante volte eserciti e conquiste, crociate e dittature.

—Perché, pur essendo discendenza di Abramo nella fede, abbiamo a lungo coltivato l'antisemitismo, l'antiislamismo, e abbiamo fatto della patria natale di Gesù una terra di conquista e di odi.

—Perché abbiamo fatto della giustificazione, pura gratuità del tuo amore, una lacerante divisione nella chiesa.

—Perché, tra riforme e controriforme, non abbiamo saputo fare la vera Riforma della chiesa semper reformanda.

—Perché in nome di una ortodossia miope e di un potere assolutamente senza pluralismo né misericordia, siamo stati capaci nella chiesa di commettere gli orrori dell'Inquisizione e condannare la profezia, la teologia e la pubblica opinione.

—Perché negando la testimonianza innovatrice di Gesù, la donna è continuamente emarginata nella società e nella chiesa, le viene imposto il silenzio e la sottomissione e viene condotta a roghi fanatici.

—Per la nostra connivenza e partecipazione o silenzio e giustificazione della schiavitù del popolo nero, talora facendo appello alla stessa Bibbia.

—Per la nostra chiusura nel riconoscere l'autonomia della storia umana, e di fronte alla scienza e alla tecnica e per la paura delle "libertà moderne".

—Perché non abbiamo saputo accogliere l'opzione per i poveri come il cuore del vangelo, e abbiamo collaborato per secoli con il capitalismo e tacciamo oggi ancor più di fronte al neoliberismo emarginante.

—Per il razzismo e la pulizia etnica; per l'ecocidio e la fame; per gli olocausti, i gulag, le terre distrutte, le sparizioni, le mine antiuomo; per il latifondo, le bidonvilles, la disoccupazione; per gli attentati alla dignità della persona umana e delle minoranze, che tante volte abbiamo accompagnato con negligenza, con indifferenza o perfino con connivenza lungo questi venti secoli.


 LITANIA Dl GRATITUDINE E SPERANZA

Si risponde: - Cantiamo il tuo amore e accogliamo il tuo Regno.



—Perché crediamo che sei amore e comunità; perché ti crediamo incarnato nella nostra storia; perché ti sentiamo il Dio-con-noi.

—Perché nella storia del cristianesimo non sono mai mancati seguaci autentici di Gesù, testimoni del tuo Regno.

—Per la innumerevole schiera di nostre sorelle e fratelli nella fede che hanno sigillato la loro fedeltà con la prova estrema del martirio, ieri e oggi, sotto tutti i regimi e contro ogni menzogna.

—Perché finalmente la Bibbia, tua Parola, è sempre più nel cuore e nelle mani del popolo.

—Perché l'opzione per i poveri si rivela nuovamente come il paradigma evangelico della vita e della missione ecclesiali.

—Per la testimonianza delle prime comunità e la sopravvivenza talora eroica delle comunità evangeliche anche nei giorni più autoritari della chiesa, e per il rifiorire delle comunità ecclesiali.

—Perché la teologia ha saputo studiarti lungo i secoli, anche affrontando l'incomprensione, e per le nuove teologie politica, della liberazione, nera, al femminile,
ecologica... che si impegnano generosamente nel dialogo con la realtà molteplice delle nuove lotte umane.

—Per l'ecumenismo fedele al testamento di Gesù che si va facendo strada nella chiesa, e che è ormai un processo irreversibile e in crescita, sogno di Gesù “perché il mondo creda”.

—Per il dialogo interreligioso e la coscienza macroeconomica che finalmente va emergendo nella coscienza religiosa in tante frontiere della tua famiglia umana.

—Per le donne e gli uomini, noti o anonimi, profeti di pace, testimoni dei diritti umani, araldi dell'utopia, che continuano a mantenere la nostra speranza e la bellezza della tua presenza.

—Perché finalmente abbiamo scoperto l'inculturazione come essenziale alla vera evangelizzazione.

—Per l'emergere del laicato, e soprattutto della donna, e la sua presenza e partecipazione nella vita e nei compiti della chiesa.

—Per il fiorire del sentimento religioso in mezzo a una umanità che talora ti dichiarava morto, e per la nuova primavera pentecostale del tuo Spirito.

—Per i gesti di rinnovamento delle strutture ecclesiali che annunciano una chiesa non lontana, corresponsabile e fraterna, organica e libera, armonicamente una e plurale.

—Per le numerose testimonianze di vita religiosa presenti nelle periferie e alle frontiere della società.

—Per le vittorie della causa india e della causa nera.

—Per il volontariato della gioventù, per la sua obiezione di coscienza e ribellione al militarismo.

—Perché finalmente stiamo giungendo alla coscienza e all'esperienza ecologiche, sentendoci corresponsabili dei misteri dell'universo.

—Per i diritti umani, sempre più rivendicati come diritti divini.

—Per il nuovo diritto dei popoli che affiora in tribunali, commerci e altre organizzazioni alternative.

—Per la molteplice solidarietà che sta emergendo tra il Primo mondo e il Terzo mondo.

—Perché di fronte alla globalizzazione del denaro e del mercato si erge la mondializzazione della solidarietà e della coesistenza.

—Per le nuove possibilità di intercomunicazione mondiale, per i progressi della medicina e della scienza in generale, al servizio della salute e della felicità umane.

—Perché nonostante il potere delle tenebre e della notte oscura dei popoli, in quest'epoca neoliberale, ancora sogniamo e lottiamo e non abbiamo ammainato la bandiera dell'utopia e la Vita vince la Morte, e tu, Dio Vivo, che hai risuscitato Gesù, Padre e Madre dell'intera famiglia umana, continui a essere il nostro futuro, definitivamente glorioso.

 Brasile, addio a Casaldàliga: "il vescovo del popolo" che lottava per l'Amazzonia--Considerato tra i padri della Teologia della Liberazione, è morto a 92 anni





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