Orefice senese, seguace di Guccio di Mannaia. Croce- Reliquiario, secolo XIV primo
Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus: Qui salútem humáni géneris in ligno Crucis constituísti: ut, unde morte oriebátur, inde vita resúrgeret: et qui in ligno vincébat, in ligno quoque vincerétur: per Christum Dóminum nostrum. Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Cæli cælorúmque Virtútes, ac beáta Séraphim, sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas, deprecámur, súpplici confessióne dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth. Pleni sunt cæli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus + qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.
E' veramente giusto e necessario, nostro dovere e nostra salvezza, renderti grazie sempre e ovunque, o Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Tu hai fondato la salvezza del genere umano sul legno della Croce, affinché donde aveva avuto origine la morte, di là scaturisse la vita; e chi nel legno aveva vinto, proprio dal legno fosse vinto: per Cristo nostro Signore. Per mezzo di Lui gli Angeli lodano la tua Maestà, le Dominazioni la adorano, le Potestà la riveriscono, i Cieli e le Virtù dei cieli con i beati Serafini la celebrano, uniti nella medesima letizia. Ai loro canti permetti che si uniscano pure le nostre voci, che in umile lode proclamano:
Santo, Santo, Santo il Signore Dio delle schiere celesti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nel più alto dei cieli! Benedetto + colui che viene nel nome del Signore. Osanna nel più alto dei cieli
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