giovedì 15 giugno 2023

Cristiani per l'abolizione delle carceri-domenica 18 Giugno 2023



Testo in inglese


MEDITAZIONE --- 

Sarah Lynne Gershon (she/her) is an MDiv/MTS student, DOC pastor, and lives at the Bloomington Catholic Worker. 


TESTO BIBLICO DI RIFERIMENTO


Romani 5:1-8

1 Giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; 2 per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. 3 E non soltanto questo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata 4 e la virtù provata la speranza. 5 La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
6 Infatti, mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo stabilito. 7 Ora, a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto; forse ci può essere chi ha il coraggio di morire per una persona dabbene. 8 Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi


Per una possibile traduzione in italiano della meditazione


Nel video del Barnard Center The Modern Roots of Transformative Justice, Shira Hassan parla della consapevolezza di poter costruire un contesto di responsabilità attraverso lo sviluppo di relazioni con le persone che danneggiano gli altri. Dice che "costruire relazioni con le persone é  la scelta  più energica  che si possa  fare".(1) Questo ha permesso loro di mettere in atto strategie, come incoraggiare gli spacciatori a distribuire il narcan*, per potere  ridurre  i danni. L'autrice ci ricorda che, sebbene il nostro impulso sia quello di allontanare le persone che fanno cose che danneggiano gli altri, trovare il modo di aumentare le connessioni relazionali e comunitarie è in definitiva l'unico modo per creare un contesto in cui le persone siano in grado di assumersi la responsabilità, riparare e prevenire i danni.

La prima metà della lettera di Paolo ai Romani, che culmina nel capitolo 5, è meglio compresa attraverso questa lente. Paolo descrive il modo in cui la morte e l'ira (2) come risposta al peccato non fanno altro che aumentare il peccato nel mondo. Non produrranno mai giustizia. Inoltre, ci ricorda che nessuno è semplicemente un colpevole o una vittima, siamo tutti coinvolti in un sistema in cui il peccato aumenta attraverso la logica retributiva. L'unica via d'uscita da questo sistema è la fede in una relazione di vita che offre la grazia.  Romani 5:1-8 riassume l'argomentazione di Paolo nei capitoli 1-4. Egli ci ricorda che questo tipo di relazione è un'esperienza di vita. Ci ricorda che questo tipo di relazione non offre la vita senza lottare o la grazia senza costruire il carattere./la virtù provata . E nel capitolo 6 ci assicura che questo tipo di relazione benevola non è una scusa per il peccato, ma è il contesto per la giustificazione. La nostra sofferenza può essere trasformata quando è rivolta verso e nell'impegno di assumersi la responsabilità, riparare e prevenire il danno. 


I predicatori dovrebbero fare attenzione a notare che ci "vantiamo" della sofferenza non per scusarci di essere rimasti in contesti dannosi e offensivi(abusivi). No. Ci vantiamo nella lotta, in mezzo a grandi avversità, per mantenere comunitariamente i confini che ci proteggono senza anatemizzare o punire un'altra persona. Ci vantiamo della sofferenza e della lotta che deriva dal confronto con i sistemi che danneggiano la nostra comunità. Il lavoro non è facile, ma quando riponiamo la nostra fede nel potere dell'energia  di Cristo, il duro lavoro produce resistenza, carattere e speranza piuttosto che disperazione.

D'altra parte, possiamo anche vantarci della sofferenza che deriva dall'assunzione di responsabilità per il male che abbiamo fatto agli altri. Possiamo vantarci del "dolore pulito" (per usare il termine di Resmaa Menakem**) che deriva dal lavoro per riparare il danno che abbiamo fatto e per evitare di fare di nuovo del male agli altri. Anche questa è una lotta dolorosa, ma è un lavoro di cui possiamo essere orgogliosi. 

Lo facciamo perché Dio ci dimostra, attraverso Cristo, che questa è la via della salvezza: della guarigione e della giustificazione reale e trasformativa. Dio lo fa con noi attraverso Cristo, che incarna l'impegno di Dio a rimanere in relazione d'amore con il  suo popolo  e la cui lotta e sofferenza sono derivate dall'opporsi a sistemi di morte e di ira.



*NARCAN (naloxone cloridrato) è una molecola di sintesi antagonista degli stupefacenti, derivata dall'ossimorfone. NARCAN è un antagonista puro degli stupefacenti naturali e sintetici: non possiede cioè proprietà "agonistiche" o morfino-simili, caratteristiche di altri antagonisti degli stupefacenti. NARCAN non determina effetti psicotomimetici, depressione respiratoria o miosi. Somministrato per via endovenosa, l'attività di NARCAN è in generale evidente dopo due minuti; la comparsa dell'attività farmacologica è soltanto lievemente rallentata se il prodotto viene somministrato per via sottocutanea o endomuscolare.

La durata dell'attività è dose-dipendente e correlata alla via di somministrazione; gli effetti farmacologici sono comunque più prolungati dopo somministrazione per via intramuscolare rispetto a quelli ottenibili per via endovenosa. La necessità di somministrare dosi ripetute di NARCAN può dipendere dal tipo, dalla quantità e dalla via di somministrazione dello stupefacente che si desidera antagonizzare.

In soggetti in cui si sia stabilita dipendenza fisica da stupefacenti, NARCAN può provocare sindrome da astinenza. NARCAN non determina alcuna dipendenza o assuefazione di tipo fisico o psicologico. In soggetti che non abbiano assunto stupefacenti o prodotti antagonisti degli stessi, NARCAN non manifesta alcun effetto farmacologico.



2)  Though you will read “God’s wrath” or “the wrath of God” in English translations. Paul always just says “wrath” in Romans, excepting Romans 1:18, where NT scholar Douglas Campbell argues that Paul is using speech-in-character. This is a rhetorical technique like satire, and Paul goes on to refute the claims made in that section. I tend to think Paul does not explicitly attribute wrath to God in latter sections because he is criticizing the use of “wrath” as a response to sin


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