domenica 13 agosto 2023

Christians for the Abolition of Prisons--Domenica. 13 Agosto 2023-Il sognatore non muore e il sogno non muore.

 



testo in inglese

https://christiansforabolition.org/2023/08/10/abolitionlectionary-proper-14-3/


Meditazione :Rev. Jay Bergen is a pastor at Germantown Mennonite Church in Philadelphia, and a volunteer organizer with the Coalition to Abolish Death By Incarceration (CADBI), a campaign fighting to end life sentences and heal communities across Pennsylvania.


TESTO BIBLICO DI RIFERIMENTO


Genesis 37:1-4, 12-28

1 Giacobbe abitò nel paese dove suo padre aveva soggiornato, nel paese di Canaan. 2 E questa è la discendenza di Giacobbe. Giuseppe, all'età di diciassette anni, pasceva il gregge con i suoi fratelli; e, giovane qual era, stava con i figli di Bila e con i figli di Zilpa, mogli di suo padre. E Giuseppe riferì a loro padre la cattiva fama che circolava sul loro conto. 3 Ora Israele amava Giuseppe più di tutti gli altri suoi figli, perché era il figlio della sua vecchiaia; e gli fece una veste lunga con le maniche. 4 E i suoi fratelli, vedendo che loro padre lo amava più di tutti gli altri fratelli, lo odiavano, e non potevano parlargli amichevolmente.

12 I fratelli di Giuseppe erano andati a pascere il gregge del padre a Sichem. 13 Israele disse a Giuseppe: “I tuoi fratelli non sono forse al pascolo a Sichem? Vieni, che ti manderò da loro”. Ed egli rispose: “Eccomi”. 14 Israele gli disse: “Va' a vedere se i tuoi fratelli stanno bene, e se tutto va bene con il gregge; e torna a dirmelo”. Così lo mandò dalla valle di Ebron, e Giuseppe arrivò a Sichem. 15 E un uomo lo trovò mentre vagava per i campi e quest'uomo lo interrogò, dicendo: “Che cerchi?”. 16 Egli rispose: “Cerco i miei fratelli; su, dimmi dove sono a pascere il gregge”. 17 E quell'uomo gli disse: “Sono partiti di qui, perché li ho ascoltati che dicevano: 'Andiamocene a Dotan'”. Giuseppe andò quindi in cerca dei suoi fratelli, e li trovò a Dotan. 18 Essi lo scorsero da lontano; e prima che egli fosse vicino a loro, tramarono di ucciderlo. 19 Allora dissero l'uno all'altro: “Ecco questo sognatore che viene! 20 Ora dunque venite, uccidiamolo, e gettiamolo in una di queste cisterne; diremo poi che una bestia feroce lo ha divorato, e vedremo che ne sarà dei suoi sogni”. 21 Ruben udì questo, e lo liberò dalle loro mani. Disse: “Non togliamogli la vita”. 22 Poi Ruben aggiunse: “Non spargete sangue; gettatelo in quella cisterna che è nel deserto, ma non lo colpisca la vostra mano”. Diceva così, per liberarlo dalle loro mani e restituirlo a suo padre. 23 Quando Giuseppe giunse presso i suoi fratelli, lo spogliarono della sua veste, della veste lunga con le maniche che aveva addosso; 24 lo presero e lo gettarono nella cisterna. Ora la cisterna era vuota; non c'era acqua.

25 Poi si misero a sedere per mangiare e, alzando gli occhi, videro una carovana di Ismaeliti, che veniva da Galaad, con i suoi cammelli carichi di aromi, di balsamo e di mirra, che portava in Egitto. 26 Allora Giuda disse ai suoi fratelli: “Che ci guadagneremo a uccidere nostro fratello e a nascondere il suo sangue? 27 Venite, vendiamolo agli Ismaeliti, e la nostra mano non lo colpisca, poiché è nostro fratello, nostra carne”. I suoi fratelli gli diedero ascolto. 28 E come quei mercanti Madianiti passavano, essi tirarono fuori Giuseppe e lo fecero salire dalla cisterna, e lo vendettero per venti sicli d'argento a quegli Ismaeliti. E questi condussero Giuseppe in Egitto.


per una traduzione in italiano della meditazione


Allora dissero l'uno all'altro: “Ecco questo sognatore che viene! 20 Ora dunque venite, uccidiamolo, e gettiamolo in una di queste cisterne; diremo poi che una bestia feroce lo ha divorato, e vedremo che ne sarà dei suoi sogni”.- Genesi 37:19-20


Ma non uccisero Giuseppe. Non uccisero il sognatore. Il sogno non morì. 


Il mondo non fu gentile con il giovane Giuseppe, quel ragazzo conuna veste lunga con le maniche. quello con i sogni che sfidavano la loro umile posizione. Essere il figlio prediletto di Giacobbe, che ora si chiama Israele, non aiuta agli occhi dei fratelli. Essi cospirano per uccidere Giuseppe.

C'è un atto di gentilezza che cambia la storia: Ruben "lo liberò dalle loro mani". Ma questa gentilezza è ostacolata da Giuda che vuole trarre profitto dalla vendita del fratello. La storia prende un'altra piega verso il dolore.

La strada da percorrere sarà dura. Schiavitù, molestie sessuali e incarcerazione. Il ricongiungimento con la famiglia nel bel mezzo di una carestia. La storia finirà nella gloria, ma siamo ben lontani da questo. E Giuseppe non lo sa. I fratelli non lo sanno. 


Il sognatore non muore e il sogno non muore. 


Questa storia ci ricorda che alla fine chi cerca di uccidere i sogni di libertà non ci riuscirà. Anche se i sognatori possono essere uccisi, anche se possono subire dolori e sofferenze incredibili, il sogno di libertà sopravvive. Anche se i sogni possono essere costretti alla clandestinità, anche se possiamo pensare che siano morti, la promessa di Dio per noi è che la liberazione non è mai morta. La lotta continua. La vita continua. Non rinunciate al sogno di libertà. Dio non ha rinunciato.


Il Rev. Jay Bergen è pastore della Germantown Mennonite Church di Filadelfia e organizzatore volontario della Coalition to Abolish Death By Incarceration (CADBI), una campagna che si batte per porre fine alle condanne all'ergastolo e risanare le comunità della Pennsylvania.


Nessun commento:

Posta un commento