domenica 24 luglio 2022

Christians for the Abolition of Prisons--AbolitionLectionary: Proper 12


Testo  dalla Scrittura. Osea 1:2–10

sta in

https://www.wordproject.org/bibles/it/28/1.htm


Il testo in inglese della meditazione  di Rev. Jay Bergen  a pastor at Germantown Mennonite Church in Philadelphia, and a volunteer organizer with the Coalition to Abolish Death By Incarceration (CADBI), a campaign fighting to end life sentences and heal communities across Pennsylvania. sta in


https://christiansforabolition.org/2022/07/23/bonus-abolitionlectionary-for-proper-12/


Per una possibile traduzione in Italiano 

Avrei davvero preferito saltare questa lettura, ignorare questa pericolosa metafora che Osea usa per descrivere l'ira di Dio nei confronti del popolo israelita. Questa è la storia di un uomo che denigra una donna come prostituta e poi denigra i suoi figli, il tutto come una forma elaborata di teatro pubblico. Osea ci dice che le sue azioni dovrebbero insegnarci chi è Dio. Ma far  parte di una tradizione viva e pulsante significa interagire con i nostri testi sacri: Loro ci spingono, noi li spingiamo. 

Una risposta abolizionista coerente con  questa storia potrebbe essere quella di dire: "No, Osea, questa violenza non è la volontà di Dio". Possiamo invece scegliere le immagini profetiche di Dio come madre chioccia premurosa, come portatrice di un'abbondanza così grande che "non faranno male né distruggeranno su tutto il mio monte santo". Dire no a sistemi di violenza apparentemente ordinati secondo rivelazione  è un atto radicale, che risale ai tempi di Osea. Oggi possiamo rivolgerci a teologhe come la femminista postcoloniale Musa Dube per far riferimento a  questa lettura congrua e coerente con i nostri orientamenti 


Un'altra risposta potrebbe essere quella di ascoltare con attenzione e immaginazione le persone reali colpite dall'elaborato spettacolo di Osea: Gomer, sua figlia Lo-ruhamah e suo figlio Lo-ammi. E se non fossero solo archetipi? Forse, se Dio vuole, Gomer ha dato ai suoi figli altri nomi che parlavano del suo amore e della sua cura per loro, che ricordavano loro che erano più che semplici oggetti di scena nel dramma contorto del loro padre violento. Forse, a Dio piacendo, non ha avuto nulla a che fare con Osea, se non quando hanno avuto rapporti sessuali e durante la cerimonia di assegnazione del nome dopo la loro nascita. Anche questa tradizione di rilettura creativa e compassionevole è antica e  a cui oggi possiamo far riferimento  insieme a teologhe  femministe  come Wil Gafne

Una terza opzione, come abolizionisti cristiani, è quella di situarsi  nella scomoda familiarità di questa storia. Certamente, la struttura di Osea è comune nelle situazioni di violenza familiare: Quando ti faccio del male, ti mostro come è ordinato l'universo. Dove e chi siamo noi in questa storia? Cosa potremmo imparare su noi stessi leggendo un testo profetico che ha plasmato il modo in cui la nostra società pensa alla violenza di genere e alla volontà di Dio? Teologhe femministe come Julia O'Brien ci invitano a entrare nell'"inquietante" di questo testo.

Qualunque sia la lettura  di fede  che scegliamo, si tratta di un lavoro serio  e difficile. In quanto cristiani abolizionisti, dobbiamo essere disposti a dire "no", di porsi  audacemente  oltre lo stesso testo scoprendone nello stesso tempo  la complessità  La nostra libertà dipende da questo


Tradotto con www.DeepL.com/Translator (versione gratuita)


Tradotto con www.DeepL.com/Translator (versione gratuita)

Nessun commento:

Posta un commento