sabato 29 ottobre 2022

Christians for the Abolition of Prisons-Luke 19:1–10


Testo in inglese 

https://christiansforabolition.org/2022/10/26/abolitionlectionary-proper-26-2/




Luca  19,1-10 

1 Entrato in Gerico, attraversava la città. 2 Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, 3 cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. 4 Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. 5 Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». 6 In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. 7 Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È andato ad alloggiare da un peccatore!». 8 Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto». 9 Gesù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; 10 il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».


Meditazione. ..con un tentativo di traduzione in italiano 

Gesù si sta avvicinando a Gerusalemme quando incontra Zaccheo, un ricco esattore delle tasse, su un albero. Gli esattori delle tasse erano dei paria nella società ebraica perché riscuotevano le tariffe per l'Impero Romano, la forza occupante. Notoriamente applicavano tariffe eccessive e sfruttavano i poveri. 

Pur essendo ricco, Zaccheo era un emarginato e forse è per questo che nessuno gli fa spazio tra la folla per fargli vedere "chi era Gesù". Zaccheo corre e si arrampica su un albero, che anticipa la croce crudele che Gesù avrebbe incontrato di lì a poco. Quando Gesù passa sotto l'albero, chiama Zaccheo per nome, gli ordina di scendere e lo invita con autorevolezza  ad  offrirgli  ospitalità. 

Il comando di Gesù suggerisce che non si tratta di un incontro casuale e curioso, o solo della disperazione di Gesù di trovare un letto comodo per la notte! In questo ultimo atto del ministero pubblico in Luca, Gesù mostra alla folla (e a noi) qualcosa sulla natura di Dio e sul regno di Dio: Dio è il liberatore di tutta la creazione e sta già realizzando un regno liberatorio inclusivo attraverso Gesù. 


Gesù avrebbe potuto congedare immediatamente  Zaccheo o continuare gli avvertimenti sulla ricchezza che aveva lanciato nel capitolo precedente. Invece, in modo sorprendente, gli tende la mano per coinvolgerlo  in una relazione. Questo è un bellissimo esempio di "chiamare dentro" invece di "chiamare fuori", una pratica importante nella prassi abolizionista. Gesù lo chiama dentro, umanizzandolo con il suo nome. Questo momento di connessione umana permette a Zaccheo di rispondere senza difese e di aprirsi al cambiamento. Invece di denunciare i suoi peccati in pubblico, Gesù lo onora ed è persino disposto a condividere l'intimità di mangiare a tavola insieme.


Noi nella sequela del discepolato con  Gesù partecipiamo al ministero inclusivo di liberazione di Dio, cercando la libertà per tutti coloro che sono stati danneggiati dall'oppressione del sistema, cioè tutti gli oppressi, gli oppressori e coloro che partecipano passivamente al sistema. Tra i danneggiati ci sono anche le creature non umane, la terra e gli ecosistemi. Nelle famose parole dell'attivista per i diritti civili Fannie Lou Hamer, "Nessuno è libero finché tutti non sono liberi".

Naturalmente, il momento della "chiamata in causa" è solo il punto di partenza della verità, della responsabilità e della trasformazione delle relazioni che sono necessarie per la giustizia riparativa e la liberazione. In questo brano, vediamo Zaccheo iniziare a muoversi in questa direzione, riconoscendo le trasgressioni e  offrendo una riparazione. Sembra riconoscere che la vita amorevole e liberata che Gesù offre è di gran lunga migliore di tutte le ricchezze che potrebbe accumulare. Ma non è questo il punto del brano: il punto è che tutti appartengono al sogno di liberazione di Dio, e le relazioni sono la via d'accesso. 



Leeann Culbreath is an Episcopal priest, immigrant advocate, and band mom in south-central Georgia.

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