venerdì 12 maggio 2023

Christians for the Abolition of Prisons- Sixth Sunday of Easter(calendario gregoriano)


testo in inglese sta in



MEDITAZIONE :  Sarah Lynne Gershon (she/her) is an MDiv/MTS student, DOC pastor, and lives at the Bloomington Catholic Worker. 


TESTO BIBLICO DI RIFERIMENTO 

Atti 17,22-31

22 E Paolo, stando in piedi in mezzo all'Areòpago, disse: “Ateniesi, vedo che siete in ogni cosa quasi troppo religiosi. 23 Poiché, passando e considerando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: 'al dio sconosciuto'. Ciò dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annuncio. 24 Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti d'opera di mano 25 e non è servito da mani d'uomini; come se avesse bisogno di qualche cosa; egli, che dà a tutti la vita, il fiato e ogni cosa. 26 Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate e i confini della loro abitazione, 27 affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché egli non sia lontano da ciascuno di noi. 28 Difatti, in lui viviamo, ci muoviamo e siamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto: 'Poiché siamo anche sua discendenza'. 29 Essendo dunque discendenza di Dio, non dobbiamo credere che la divinità sia simile a oro, argento o a pietra, scolpiti dall'arte e dall'immaginazione umana. 30 Dio dunque, passando sopra ai tempi dell'ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, 31 perché ha fissato un giorno nel quale giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo dell'uomo che egli ha stabilito; ne ha dato prova a tutti, avendolo risuscitato dai morti”. 


PER UNA POSSIBILE TRADUZIONE ITALIANA DELLA MEDITAZIONE

Questa settimana, proseguendo negli Atti, troviamo Paolo che predica all'élite intellettuale di Atene. La strategia retorica di questo sermone merita una riflessione. Innanzitutto, fa appello a un punto di collegamento, notando che sono religiosi e adorano un "Dio senza nome". Quando descrive il Dio innominato, usa una filosofia che loro avrebbero riconosciuto e ammirato, citando persino uno dei loro poeti. In sostanza, Paolo parla con  "elitarismo", mostrando loro di conoscere bene i loro discorsi epistemologici. Questo è chiaramente un modo per guadagnare credibilità con la folla e assicurarsi la loro attenzione, ma non continua ad assecondarli. Usa il suo legame e la sua credibilità per mettere in crisi  la loro visione del mondo, chiamandoli al pentimento in attesa dell'arrivo della persona che Dio ha designato per giudicare con giustizia... una persona che il  sistema giudiziario aveva recentemente condannato. Infine, egli sconvolge le loro aspettative dicendo che la "prova" di ciò è che Dio ha risuscitato quest'uomo dai morti. 

Quest'ultima affermazione sarebbe stata scioccante per loro, perché la resurrezione non era qualcosa in cui le élite istruite greco-romane speravano. Era la speranza delle masse non istruite e degli ebrei oppressi e rappresentava una prospettiva che gli intellettuali avrebbero deriso come utopica e magica. La risurrezione non era una prova epistemologica che questo pubblico avrebbe riconosciuto. Paolo inizia a corteggiarli, ma chiarisce subito di essere più interessato al tipo di giustizia in cui sperano gli oppressi che alle loro filosofie disincarnate. La sua immaginazione non è limitata dal loro razionalismo o pragmatismo. La sua conoscenza è stata trasformata e liberata dalla visione di un uomo condannato e giustiziato, rivendicato e risuscitato dal Dio che definisce tutta la realtà e sostiene tutta l'esistenza. Non c'è giustizia al di là del giudizio di Dio, che è affidato a un criminale. 

Anche gli abolizionisti devono camminare su questa linea. Anche se ci familiarizziamo con le ricerche più recenti, non possiamo avere paura di sembrare sciocchi. Dobbiamo coinvolgere le élite intellettuali. Dobbiamo coinvolgere i pragmatici e i razionalisti. Ma non possiamo nemmeno permettere che questo ci impedisca di proclamare con coraggio il Vangelo della resurrezione di un criminale giustiziato, un uomo che arriverà al potere e rovescerà la versione di "giustizia" dello Stato. Gli abolizionisti prestano attenzione alle intuizioni che si possono trarre dalla scienza, dalla filosofia e dalle istituzioni accademiche secolari, ma prima di tutto e soprattutto prestiamo attenzione alle speranze, ai sogni e alle conoscenze delle persone che languono nelle carceri e nella povertà.

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