martedì 12 aprile 2022

Liturgia ed Ufficio delle Tenebre ANNO 2022. 13 -04-2022 . per Communion des Eglises orthodoxes occidental Mercredi Saint Mercredi 13 avril



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PREMESSA


La Communion des Eglises orthodoxes occidentales. unisce in piena comunione ecclesiale e ministeri nel calendario e nella liturgia  occidentale congregazioni ecclesiali ortodosse che si sono riconosciute nel manifesto unitario fondativo

http://www.eglise-orthodoxe.eu/texte_communion_eglises_occidentales.htm


  In particolare il calendario presenta il sinassario dei santi del comune primo millennio ma anche santi specifici dell'occidente cristiano successivi alla separazione. 

La  COMMUNION DES ÉGLISES  ORTHODOXES OCCIDENTALES

Église Orthodoxe Celtique

Église Orthodoxe Française

Église Orthodoxe des Gaules


Non è in comunione con nessuna delle Chiese Ortodosse.Tuttavia proprio nel suo essere,insieme alla ÉGLISE CATHOLIQUE ORTHODOXE DE FRANCE,nell'eredità della testimonianza e del ministero  di MONSEIGNEUR JEAN, ÉVÊQUE DE SAINT-DENIS ( Eugraph Kovalevsky) di venerata memoria  e per la Communion canonizzato e glorificato nel Sinassario  merita rispetto ed attenzione. 


Per la storia  della venerabile Chiesa Ortodossa Occidentale ECOF, ossia Eglise Catholique Orthodoxe de France che non è presente nella Comunion si fa riferimento a 


http://luceortodossamarcomannino.blogspot.com/2015/11/lecof-biografia-di-una-chiesa-incompresa.html


Mercredi Saint Mercredi 13 avril Alla Liturgia 


Geremia 26,13-15

13 Perciò ora emendate le vostre vie e le vostre azioni e ascoltate la voce dell'Eterno, il vostro DIO, e l'Eterno si pentirà del male che ha pronunciato contro di voi. 14 Quanto a me, eccomi nelle vostre mani; fate di me come vi sembra bene e giusto. 15 Ma sappiate per certo che se mi fate morire, attirerete sangue innocente su di voi, su questa città e sui suoi abitanti, perché l'Eterno mi ha veramente mandato a voi, per dichiarare ai vostri orecchi tutte queste parole».


Lettera di Giuda 1,20-25 *

Indirizzo e saluti

Giuda, servo di Gesù Cristo e fratello di Giacomo, ai chiamati che sono santificati in Dio Padre e custoditi in Cristo Gesù:


Esortazioni finali

20 Ma voi, carissimi, edificando voi stessi sulla vostra santissima fede, pregando nello Spirito Santo, 21 conservatevi nell'amore di Dio, aspettando la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo, in vista della vita eterna. 22 E abbiate compassione degli uni usando discernimento, 23 ma salvate gli altri con timore, strappandoli dal fuoco, odiando perfino la veste contaminata dalla carne. 24 Or a colui che può salvaguardarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria irreprensibili e con grande gioia, 25 all'unico Dio sapiente, il nostro Salvatore, sia gloria, grandezza, dominio e potestà, da ora e per tutte le età. Amen.


*La Lettera di Giuda è uno dei libri del Nuovo Testamento. Il testo viene datato tra il 70 e il 120 circa Tradizionalmente viene attribuita all'apostolo Giuda Taddeo o a Giuda parente di Gesù, mentre diversi studiosi la ritengono essere una lettera pseudonima, scritta alla fine del I secolo da un autore ignoto


Vangelo di Matteo  

Matteo 26,1-16

Complotto dei sacerdoti
1 E avvenne che, quando Gesù ebbe finito tutti questi discorsi, disse ai suoi discepoli: 2 «Voi sapete che fra due giorni è la Pasqua, e il Figlio dell'uomo sarà consegnato per esser crocifisso». 3 Allora i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani del popolo si riunirono nella corte del sommo sacerdote di nome Caiafa. 4 E tennero consiglio per prendere Gesù con inganno e farlo morire; 5 ma dicevano: «Non durante la festa, perché non nasca tumulto fra il popolo».

Il convito di Betania
6 Ora, essendo Gesù in Betania, in casa di Simone il lebbroso, 7 gli si avvicinò una donna con un alabastro di olio profumato di gran prezzo, e lo versò sul suo capo, mentre egli era a tavola. 8 Visto ciò, i suoi discepoli s'indignarono e dissero: «Perché mai questo spreco? 9 Quest'olio, infatti, si poteva vendere a gran prezzo e darne il ricavato ai poveri». 10 Ma Gesù, conosciuto ciò, disse loro: «Perché mai infastidite questa donna? Ella infatti ha compiuto una buona azione verso di me. 11 Perché avrete sempre i poveri con voi, ma non avrete sempre me. 12 Poiché, versando questo olio profumato sul mio corpo, ella lo ha fatto per preparare il mio corpo per la sepoltura. 13 Io vi dico in verità, che in tutto il mondo, dovunque sarà predicato questo evangelo, si racconterà anche ciò che costei ha fatto, in memoria di lei».

Il prezzo del tradimento
14 Allora uno dei dodici, di nome Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti, 15 e disse loro: «Quanto mi volete dare, perché io ve lo consegni?». Ed essi gli contarono trenta sicli d'argento. 16 E da quell'ora egli cercava l'opportunità di tradirlo.


http://www.eoc-coc.org/fileadmin/template/eoc/upload/documents/Calendrier_liturgique_2021-2022.pdf


Successivamente il. Primo Notturno -Office des ténèbres*


*L'Ufficio delle Tenebre o semplicemente le Tenebre (latino: Tenebrae) è un ufficio liturgico della Chiesa cattolica, successivamente mutuato da altre confessioni cristiane, che si recita nei tre giorni che precedono la Pasqua ed è caratterizzato dallo spegnimento di quindici candele poste su una saettia, uno speciale candelabro di forma triangolare, e da un "terremoto" o "strepitus", un momento alla fine dell'ufficio in cui nella totale oscurità si battono i banchi con i libri o con le mani, producendo appunto uno strepito.

Le Tenebre sono la celebrazione dei mattutini e delle lodi degli ultimi tre giorni della Settimana Santa: Giovedì Santo, Venerdì Santo e Sabato Santo che viene anticipata alla sera precedente


 la numerazione dei salmi.  è quella della Vulgata


1er nocturne Mercredi Saint Mercredi 13 avril

Psaume 68 (Salvum me fac, Deus) 

Salvami, o Dio,
perché le acque mi sono penetrate fino all'anima.
2 Sprofondo in un pantano senza trovare sostegno;
sono scivolato in acque profonde,
e la corrente mi travolge.
3 Sono stanco di gridare, la mia gola è riarsa;
i miei occhi si spengono nell'attesa del mio Dio.
4 Più numerosi dei capelli del mio capo
sono quelli che mi odiano senza ragione;
sono potenti quelli che vogliono distruggermi
e che a torto mi sono nemici;
ho dovuto consegnare ciò che non avevo rubato.
5 O Dio, tu conosci la mia stoltezza,
e le mie colpe non ti sono nascoste.
6 Non siano confusi, per causa mia,
quelli che sperano in te, o Dio, SIGNORE degli eserciti!
Non siano coperti di vergogna per causa mia,
quelli che ti cercano, o Dio d'Israele!
7 Per amor tuo io sopporto gli insulti,
la vergogna mi copre la faccia.
8 Sono un estraneo per i miei fratelli,
un forestiero per i figli di mia madre.
9 Poiché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti oltraggia sono caduti su di me.
10 Ho pianto, ho afflitto l'anima mia con il digiuno,
ma ciò mi ha causato disonore.
11 Ho indossato come vestito il cilicio,
ma essi ridono di me.
12 Le persone sedute alla porta sparlano di me,
sono divenuto lo zimbello degli ubriaconi.
13 Ma io rivolgo a te la mia preghiera, o SIGNORE,
nel momento favorevole!
Per la tua grande misericordia,
rispondimi, o Dio, assicurandomi la tua salvezza.
14 Salvami dal pantano, perché io non affondi!
Liberami da chi mi odia e dalle acque profonde.
15 Non mi sommerga la corrente delle acque,
non m'inghiottisca il vortice,
non chiuda il pozzo la sua bocca su di me!
16 Rispondimi, SIGNORE, perché la tua grazia è benefica;
vòlgiti a me nella tua grande misericordia.
17 Non nascondere il tuo volto al tuo servo,
perché sono in pericolo; affrèttati a rispondermi.
18 Avvicìnati all'anima mia, e riscattala;
liberami a causa dei miei nemici.
19 Tu conosci la mia vergogna, il mio disonore e la mia infamia;
davanti a te sono tutti i miei nemici.
20 L'oltraggio m'ha spezzato il cuore e sono tutto dolente;
ho aspettato chi mi confortasse,
ma invano;
ho atteso dei consolatori, ma non ne ho trovati.
21 Hanno messo fiele nel mio cibo,
e mi hanno dato da bere aceto per dissetarmi.
22 La loro tavola imbandita sia per essi come una trappola,
un tranello quando si credono al sicuro!
23 Gli occhi loro si offuschino e più non vedano;
indebolisci per sempre i loro fianchi.
24 Riversa su di loro il tuo furore,
li raggiunga l'ardore della tua ira.
25 Sia desolata la loro dimora,
nessuno abiti le loro tende,
26 poiché perseguitano colui che hai percosso,
e godono a raccontarsi i dolori di chi hai ferito.
27 Aggiungi questo peccato ai loro peccati
e non abbian parte alcuna nella tua giustizia.
28 Siano cancellati dal libro della vita
e non siano iscritti fra i giusti.
29 Io sono misero e afflitto;
il tuo soccorso, o Dio, mi porti in salvo.
30 Celebrerò il nome di Dio con un canto,
lo esalterò con le mie lodi,
31 che il SIGNORE gradirà più dei buoi,
più dei tori con corna e unghie.
32 Gli umili lo vedranno e gioiranno;
o voi che cercate Dio, fatevi animo,
33 poiché il SIGNORE ascolta i bisognosi,
e non disprezza i suoi prigionieri.
34 Lo lodino i cieli e la terra,
i mari e tutto ciò che si muove in essi!
35 Poiché Dio salverà Sion,
e ricostruirà le città di Giuda;
il suo popolo abiterà in Sion e la possederà.
36 Anche la discendenza dei suoi servi l'avrà in eredità,
e quanti amano il suo nome vi abiteranno.

avec son antienne Zelus domus tuæ ; à la fin du psaume, on éteint un des cierges du chandelier triangulaire ;

Zelus domus tuae comedit me,

et opprobria exprobrantium tibi

ceciderunt super me. (Ps 68,9)

v.1 Salvum me fac, Deus,

quoniam intraverun aquae

usque ad animam meam.

v.2 Infixus sum in limo profundi:

et non est substantia. (Ps 68,1.2)



Psaume 69 (Deus, in adjutorium meum intende) 

Affrèttati, o Dio, a liberarmi!
SIGNORE, affrèttati in mio aiuto!
2 Siano confusi e si vergognino quelli che cercano l'anima mia!
Voltino le spalle e siano coperti d'infamia quelli che desiderano il mio male!
3 Indietreggino, sotto il peso della loro infamia,
quelli che mi deridono.
4 Gioiscano ed esultino in te
quelli che ti cercano;
e quelli che amano la tua salvezza
dicano sempre: «Sia glorificato Dio!»
5 Ma io sono misero e povero;
o Dio, affrèttati a venire in mio aiuto;
tu sei il mio sostegno e il mio liberatore;
SIGNORE, non tardare!

avec son antienne Avertantur retrorsum ; à la fin du psaume, on éteint un deuxième cierge du chandelier triangulaire ;


Avertantur retrorsum et erubescant qui cogitant mihi mala.


Psaume 70 (In te, Domine, speravi) 

1 In te confido, o SIGNORE, fa' che io non sia mai confuso.

2 Per la tua giustizia, liberami, mettimi al sicuro!

Porgi a me il tuo orecchio, e salvami!

3 Sii per me una rocca in cui trovo scampo,

una fortezza dove io possa sempre rifugiarmi!

Tu hai dato ordine di salvarmi,

perché sei il mio baluardo e la mia fortezza.

4 Mio Dio, liberami dalla mano dell'empio,

dalla mano del perverso e del violento!

5 Poiché tu sei la mia speranza,

Signore, Dio;

sei la mia fiducia sin dalla mia infanzia.

6 Tu sei stato il mio sostegno fin dal grembo materno,

tu m'hai tratto dal grembo di mia madre;

a te va sempre la mia lode.

7 Io sono per molti come un prodigio:

tu sei il mio rifugio sicuro.

8 Sia la mia bocca piena della tua lode,

ed esalti ogni giorno la tua gloria!

9 Non respingermi nel tempo della vecchiaia,

non abbandonarmi quando le mie forze declinano.

10 Perché i miei nemici sparlano di me,

e quelli che spiano l'anima mia tramano insieme,

11 dicendo: «Dio l'ha abbandonato;

inseguitelo e prendetelo, perché non c'è nessuno che lo liberi».

12 O Dio, non allontanarti da me;

mio Dio, affrèttati a soccorrermi!

13 Siano confusi, siano annientati gli avversari dell'anima mia,

siano coperti di vergogna e disonore quelli che desiderano il mio male!

14 Ma io spererò sempre,

e a tutte le tue lodi ne aggiungerò altre.

15 La mia bocca racconterà ogni giorno la tua giustizia e le tue liberazioni,

perché sono innumerevoli.

16 Proclamerò i prodigi di Dio,

il SIGNORE,

ricercherò la tua giustizia, la tua soltanto.

17 O Dio, tu mi hai istruito sin dalla mia infanzia,

e io, fino a oggi, ho annunciato le tue meraviglie.

18 E ora che sono giunto alla vecchiaia e alla canizie, o Dio, non abbandonarmi,

finché non abbia raccontato i prodigi del tuo braccio a questa generazione

e la tua potenza a quelli che verranno.

19 Anche la tua giustizia, Dio, è eccelsa;

e tu hai fatto cose grandi; o Dio, chi è simile a te?

20 Tu, che ci hai fatto vedere molte e gravi difficoltà,

ci darai di nuovo la vita

e ci farai risalire dagli abissi della terra;

21 tu accrescerai la mia grandezza

e ritornerai a consolarmi.

22 Allora ti celebrerò con il saltèrio, celebrerò la tua verità, o mio Dio!

A te salmeggerò con la cetra, o Santo d'Israele!

23 Le mie labbra esulteranno, quando salmeggerò a te,

e così l'anima mia, che tu hai riscattata.

24 Anche la mia lingua parlerà tutto il giorno della tua giustizia,

perché sono stati svergognati, sono stati umiliati quelli che desideravano il mio male.


avec son antienne Deus meus, eripe me ; on éteint un troisième cierge ;

Antiphona III Deus meus, eripe me de manu peccatoris.


Versicule 

Avertantur retrorsum et erubescant.

R. Qui cogitant mihi mala


Pater noster en silence ;

1re leçon : Commencement des Lamentations du prophète Jérémie (Lm 1, 1-5) (Livre des lamentations) ;


Il lamento del profeta: desolazione di Gerusalemme e sua causa

1 Come mai siede solitaria la città che era gremita di popolo? La grande fra le nazioni è divenuta come una vedova: la principessa fra le province è stata sottoposta a tributo. 2 Essa piange amaramente nella notte, le sue lacrime le rigano le guance; fra tutti i suoi amanti non ha alcuno che la consoli; tutti i suoi amici l'hanno tradita, le sono diventati nemici. 3 Giuda è andato in cattività, gravato da afflizione e dura schiavitù; egli abita in mezzo alle nazioni, non trova riposo; tutti i suoi persecutori l'hanno raggiunto tra le avversità. 4 Le strade di Sion sono in lutto, perché nessuno più viene alle feste solenni; tutte le sue porte sono deserte, i suoi sacerdoti sospirano, le sue vergini sono afflitte ed essa è nell'amarezza. 5 I suoi avversari sono divenuti i dominatori, i suoi nemici prosperano, perché l'Eterno l'ha afflitta per la moltitudine delle sue trasgressioni; i suoi bambini sono andati in cattività davanti al nemico.


1er répons : In monte Oliveti ;

In monte Oliveti oravit ad Patrem: Pater, si fieri potest, transeat a me calix iste. Spiritus quidem promptus est, caro autem infirma. Vigilate et orate, ut non intretis in tentationem. 


2e leçon : suite des Lamentations (Lm 1, 6-9) ;

6 Dalla figlia di Sion è scomparso tutto il suo splendore; i suoi capi sono diventati come cervi che non trovano pascolo; camminano senza forze davanti a chi li insegue. 7 Nei giorni della sua afflizione e del suo vagare Gerusalemme ricorda tutti i beni preziosi che possedeva fin dai giorni antichi. Quando il suo popolo cadeva in mano del nemico e nessuno le veniva in aiuto, i suoi avversari la vedevano e ridevano per la sua rovina. 8 Gerusalemme ha grandemente peccato, perciò è divenuta una cosa immonda; tutti quelli che l'onoravano la disprezzano, perché hanno visto la sua nudità; sì, essa sospira e si volge indietro. 9 La sua lordura era nei lembi della sua veste, non pensava alla sua fine; perciò è caduta in modo sorprendente, senza che alcuno la consoli. «Guarda, o Eterno, la mia afflizione, perché il nemico si innalza».

2e répons : Tristis est anima mea ;

Tristis est anima mea usque ad mortem; sustinete hic et vigilate

mecum. Nunc videbitis turbam quae circumdabit me, vos fugam capietis, et ego vadam

immolari pro vobis. Ecce appropinquat hora et Filius hominis tradetur in manus

peccatorum.

3e leçon : suite des Lamentations (Lm 1, 10-14) ;

10 L'avversario ha steso la sua mano su tutti i tuoi tesori, perché ha visto le nazioni entrare nel suo santuario; quelle a cui tu avevi comandato di non entrare nella tua assemblea. 11 Tutto il suo popolo sospira in cerca di pane; danno le loro cose più preziose in cambio di cibo per riprendere vita. «Guarda, o Eterno, e considera come sono diventata spregevole!».

Il lamento di Gerusalemme: riconoscimento dei suoi peccati e loro conseguenze

12 «Nulla di simile vi avvenga, o voi che passate vicino. Mirate e guardate, se c'è dolore simile al mio dolore, quello che mi tormenta e che l'Eterno mi ha inflitto nel giorno della sua ira ardente. 13 Dall'alto ha mandato un fuoco nelle mie ossa, si è impadronito di esse; ha teso una rete ai miei piedi, mi ha fatto tornare indietro, mi ha reso desolata, nel languore tutti i giorni. 14 Dalla sua mano è stato legato il giogo delle mie trasgressioni, che s'intrecciano insieme e gravano sul mio collo; ha fatto venir meno la mia forza; il Signore mi ha dato nelle mani di coloro ai quali non posso resistere.


3e répons : Ecce vidimus eum.

I Ecce vidimus eum non habentem speciem neque decorem, aspectus ejus in eo non est. Hic peccata nostra portavit et pro nobis dolet. Ipse autem vulneratus est propter iniquitates nostras; cujus livore sanati sumus. Vere languores nostros ipse tulit, et  dolores nostros ipse portavit.


https://it.wikipedia.org/wiki/Ufficio_delle_Tenebre


http://www.ensemblesanfelice.com/couperin.pdf

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