lunedì 20 aprile 2020

LA LITURGIA EUCARISTICA DELLA CHIESA SIRO-MALABARESE


Mar Thoma Sliva.jpg

TERMINOLOGIA ESSENZIALE
Anafora: offerta, presentazione, preghiera eucaristica, la parte centrale
della celebrazione eucaristica.

Berna: ambone; nella tradizione siro-orientale è una pedana eretta al cen
tro della chiesa o almeno fuori del santuario dove si celebra la prima
parte della Messa.

Betgazze: tradizionalmente due nicchie, una nel muro di destra e una in
quello di sinistra del santuario, per la patena e il calice. Attualmente,
nella Chiesa siro-malabarese, sono due tavolini a destra e a sinistra
dell’altare, vicini ai muri dove si preparano il pane e il vino.

Evanghelion: Vangelo.

G’hanta: preghiera recitata a capo chino, con voce pacata ma udibile; è
parte essenziale dell’anafora.

Haykala: navata; il luogo dell’assemblea.

Hutama: sigillo; la benedizione finale.

Karozuta: preghiera-proclamazione; indica, in particolare, la preghiera dei
fedeli o preghiera universale, anche se questa parola si applica ad
altre proclamazioni diaconali.

Kussapa: supplica; preghiera segreta del celebrante recitata a voce bassa,
non udibile dall’assemblea. Secondo il Messale siro-malabarese, que
ste preghiere (tranne la preghiera di intercessione) possono essere
omesse in tutte le tre forme del Qurbana.

Laku Mara: A te, Signore; inno molto antico, che esprime la fede in Cristo
risorto come il pegno della nostra risurrezione.

Madbaha: santuario; separato con un velo dalla navata.

Ma1aya1am~ lingua locale indiana dello stato federale del Kerala.


Marmita: salmodia; una raccolta di tre salmi.

Onita: antifona o inno, che due gruppi cantano alternativamente.

Onita di Quanke: antifona o inno del santuario; nel Raza siro-malabarese
quest’inno, che proclama la gloria della croce, si canta durante la
venerazione della croce.

Onita di Raze: antifona o inno dei misteri; nella Messa siro-malabarese
quest’inno si canta durante il trasferimento e la deposizione dei doni.

Onita di Evangelion: canto del Vangelo; nel Raza siro-malabarese que
st’inno si canta durante la venerazione del Vangelo-lezionario.

Qanona: ritornello o refrain di un salmo; nel Qurbana siro-malabarese
anche il ritornello «Santo, santo, santo», aggiunto al Pater noster, si
chiama qanona.

Quddasa: santificazione, consacrazione, preghiera eucaristica; la parte
centrale della celebrazione eucaristica. E l’equivalente siriaco di
anafora in greco e canone in rito romano.


Questroma: coro; il luogo fra il santuario e la navata in una chiesa siro
malabarese.

Qurbana: sacrificio, offerta o oblazione; nel Messale siro-malabarese, e
soprattutto nel linguaggio comune in Kerala, si indica l’intera santa
Messa, la santa Comunione o l’Eucaristia custodita nella chiesa per
gli infermi e per l’adorazione.

Raza: Mistero, (Raze - Misteri) la santa Messa è particolarmente l’attuazio
ne sacramentale dei Misteri sublimi della passione, della morte e
della risurrezione del Signore. Nel Messale siro-malabarese si usa il
termine Raza solo per indicare la Messa solennissima.


Siro-malabarese: attualmente si usa questa espressione per designare la
Chiesa cattolica dei Cristiani di san Tommaso nell’India, l’erede prin
cipale dell’antico patrimonio “tomistico”, che vive la fede secondo la
tradizione siro-orientale.


Slosa: preghiera; la preghiera che il celebrante recita ufficialmente per se
stesso e per l’assemblea.


Soseppa: velo quadrato per coprire i Misteri dopo la deposizione sull’altare.


Surraya: salmo responsoriale; nella Messa siro-malabarese si canta que
st’inno dopo le letture dall’Antico Testamento.





Taksa: ordinamento; il Messale (siro-malabarese).


Trisagion: inno «Tre volte santo»; la Liturgia della Parola inizia con que
st’inno.


Turgama: interpretazione, spiegazione. Nel Raza siro-malabarese indica gli
inni omiletici che preparano l’assemblea ad ascoltare e apprendere la
parola di Dio. Attualmente si cantano solo nella Messa solennissima
(Raza).


Zummara: l’inno «Alleluia» prima del Vangelo.



leggere 






ORDINAMENTO DEL RAZA
.
Esso risulta così strutturato:
• Riti di introduzione
• Liturgia della Parola
• Pre-anafora (Riti di preparazione)
• Anafora (di Addai e Mari)
• Riti di riconciliazione e di comunione
• Riti di ringraziamento e di conclusione



pubblico ,ovviamente, solo   alcuni testi rimandando al link per l'intero  RAZA



RITI DI INTRODUZIONE

C. Iniziamo questo Qurbana
secondo il mandato affidato a noi.

R. Noi lo facciamo secondo il mandato di Cristo.

C. Gloria a Dio nell’alto dei cieli.
R. Amen.
C. Gloria a Dio nell’alto dei cieli.
R. Amen.
C. Gloria a Dio nell’alto dei cieli.
R. Amen.
C. E pace e buona speranza in terra
al popolo, sempre nei secoli.
R. Amen.


C. Padre nostro, che sei nei cieli,

Gli altri si uniscono


sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
santo, santo, santo sei tu.
Padre nostro, che sei nei cieli,
i cieli e la terra sono pieni della tua gloria immensa.
Gli angeli e gli uomini gridano a te:
santo, santo, santo sei tu.
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il pane, di cui abbiamo bisogno
e rimetti a noi i nostri debiti e peccati,
come noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori.
Non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Poiché tuo è il regno, tua la potenza e tua la gloria
nei secoli dei secoli. Amen.

C. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

R. Dal principio fino ai secoli dei secoli. Amen.

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
santo, santo, santo sei tu.
Padre nostro, che sei nei cieli,
i cieli e la terra sono pieni della tua gloria immensa.
Gli angeli e gli uomini gridano a te:
santo, santo, santo sei tu.



VENERAZIONE DELLA CROCE

Il primo diacono prende la croce e la consegna al cele
brante, il quale la riceve, la bacia e la porge all’arcidiaco
no, ai diaconi, ai ministri e ai fedeli perché possano
baciarla. .1 coro canta la propria onita d’qanke (l’inno del
santuario).

C. Nella croce gioiranno i nostri cuori.
Co. I La croce che è stata la causa del nostro bene
e dalla quale la nostra umanità mortale è stata liberata,
sia per noi, o Signore, una salda fortezza,
e con questa croce noi sconfiggeremo il Maligno
e tutti i suoi intrighi.

Co. TI Perché nel suo santo nome abbiamo sperato:
La croce che è stata

C. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Co. I O Salvatore, santifica benevolmente la tua Chiesa
e fa che la tua grazia risieda nella Chiesa
dedicata al tuo onore;
e posa in essa il tuo altare santo, sul quale o Signore,
il tuo Corpo e il tuo Sangue devono essere sacrificati.
Co. TI Dal principio fino ai secoli dei secoli. Amen.
O Signore, che nella tua misericordia
hai promesso ai tuoi servi
che tutti coloro che chiedono riceveranno
e quelli che cercano troveranno,
imploriamo da te forza e aiuto
per adempiere la tua volontà santa con le nostre azioni.Co. I Fa’ che tutti i popoli proclamino: «amen, amen».
La croce che è stata......


L’inno si canta finché il rito del bacio della croce è finito.
Il primo diacono rimette la croce al suo posto


LITURGIA DELLA PAROLA


Linno seguente può essere anche cantato due volte nella
forma solenne. In tal caso, il secondo è preceduto da
«Gloria al... Dal principio...». Può essere cantato solo una
volta nella forma semplice.


D. Alzate la vostra voce e glorificate il Dio vivo,
o popolo.
R. Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale
abbi pietà di noi.
Coloro che stanno nel berna:
C. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santo Diò, Santo Forte, Santo Immortale
abbi pietà di noi.
R. Dal principio fino ai secoli. Amen e amen.
Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale
abbi pietà di noi.

D. Preghiamo. La pace sia con noi.

C. Santo Dio, glorioso e potente;
o Immortale, che nei santi dimori
e in essi ti sei ben compiaciuto, ti supplichiamo;
rivolgi a noi il tuo sguardo, o mio Signore,
sii propizio e abbi pietà di noi
come sei solito fare in ogni momento.
Signore dell’universo,
Padre, Figlio e Spirito Santo, nei secoli.
R. Amen.

PRE-ANAFORA
(Riti di preparazione)


C. Cristo che fu immolato per la nostra salvezza
e ci ordinò di celebrare la memoria
della sua passione, morte, sepoltura e risurrezione;
per la sua grazia e misericordia,
accetti dalle nostre mani questo sacrificio,
nei secoli. Amen.

L’arcidiacono battendo la base del calice con la patena tre
volte, dice:


AD  Per ordine tuo, o Signore Dio nostro,
si mettono e si depongono questi Misteri gloriosi,
santi, vivificanti e divini, sopra il santo altare
fino al secondo avvento glorioso di Cristo dal cielo.
A lui sia gloria, ringraziamento, adorazione e onore,
ora e sempre e nei secoli dei secoli.
D. Amen.


Intanto il sacerdote si avvicina all’altare e fa tre inchini
profondi; a ogni inchino si muove un po’ avanti. Al primo
inchino egli incomincia a pregare:


C. Ti rendo grazie, Padre mio,
Signore del cielo e della terra,
Padre, Figlio e Spirito Santo,
poiché, pur essendo peccatore,
per tua grazia mi hai reso degno
di offrirti questi Misteri gloriosi,
santi, vivificanti e divini
del Corpo e Sangue del tuo Cristo.
Ti offro questi Misteri divini
per la remissione dei debiti del tuo popolo,
le pecore del tuo gregge,
per il perdono dei loro peccati,
per la salvezza delle loro anime,
per la riconciliazione del mondo intero
e per la pace e la tranquillità di tutte le Chiese.


ANAFORA
ANAFORA PRIMA, CIOÈ DEI BEATI APOSTOLI
MAR ADDAI E MAR MARI, DOTTORI DELL’ORIENTE

Ti ringraziamo, Signore Dio nostro,
per le abbondanti grazie che ci hai elargito,
poiché, pur essendo peccatori e deboli,
per la tua misericordia ci hai resi degni
di essere ministri del Corpo e Sangue del tuo Cristo.
Ti imploriamo di fortificarci,
affinché con carità perfetta e fede vera,
amministriamo i doni che ci hai dato.

Il celebrante bacia l’altare, incrocia le mani sul suo petto,
fa il segno della croce su se stesso e dice a gran voce:


C. Noi ti rendiamo lode e onore,
adorazione e ringraziamento,
ora ~ e sempre e nei secoli dei secoli.
R. Amen

D. Ringraziamo, supplichiamo e preghiamo
noi tutti il Signore
con cuori puri e contriti.
Stiamo con dovuta riverenza
e facciamo attenzione ai Misteri tremendi
che si stanno compiendo sull’altare.
Il sacerdote (arcivescovo, vescovo) sta pregando
affinché, per mezzo della sua intercessione,
possa fiorire la pace tra di voi.
Abbassate i vostri occhi
e alzate i vostri cuori al cielo.
Pregate e supplicate con diligenza e vigilanza
in questo momento.
Nessuno osi parlare,
e colui che prega, preghi nel suo cuore;
state in silenzio e riverenza,e pregate.
La pace sia con noi.

Intanto il celebrante dice la preghiera seguente a voce
bassa:

C. Signore, Dio onnipotente,
aiuta con la tua misericordia la mia debolezza.
Per la tua grazia rendimi degno
di offrire davanti a te questo sacrificio vivo e santo
per il bene di tutta la comunità
e a lode della tua Trinità adorabile,
Padre, Figlio e Spirito Santo, nei secoli. Amen.

Il celebrante toglie il velo (soseppa) e lo pone intorno alle
offerte dicendo:


C. O Signore, per la tua grazia
tu mi hai reso degno del tuo Corpo
e del tuo Sangue;
così io venga davanti a te con confidenza
anche nel giorno del giudizio. Amen.
E con questi eserciti celesti
ti rendiamo grazie, o Signore,
e glorifichiamo il Dio Verbo,
Figlio nascosto del tuo seno.
Egli, essendo nella tua forma,
il tuo splendore e l’immagine della tua sostanza,
non considerò la sua uguaglianza con Dio
un bene irrinunciabile,
ma annientò se stesso, assumendo la forma di servo.
Divenne uomo perfetto,
con anima razionale, intelligente e immortale
e con corpo umano mortale
e nacque da donna.
Si sottomise alla legge
per redimere coloro che erano sotto la legge
e ci lasciò il memoriale della nostra redenzione,
questo Mistero che offriamo davanti a te.

Alzando la voce:


C. O Signore Dio nostro,
commemoriamo la passione del tuo Figlio,
come egli stesso ci insegnò.
Nella notte in cui fu tradito

(prende la patena con ambedue le mani)

egli prese il pane nelle sue mani pure e sante,
(alza gli occhi verso il cielo)
alzò i suoi occhi al cielo
verso di te, Padre suo glorioso,

(fa il segno della croce tre volte sul pane)


lo benedisse~lo spezzò
e lo diede ai suoi discepoli, dicendo:
questo è il mio Corpo,
che è spezzato per voi in remissione dei peccati.
Prendete e mangiatene tutti.
R. Amen.
C. Allo stesso modo prese il calice

(prende il calice con ambedue le mani)

e rese grazie,

(fa il segno della croce tre volte su di esso)


lo benedisse~e lo diede loro, dicendo:
questo è il mio Sangue della nuova alleanza,
che è sparso per molti
in remissione dei peccati.
Prendete e bevetene tutti.
R. Amen.

C. Quando siete radunati ìnsieme nel mio nome,
fate questo in memoria di me.

Tutti si inchinano. Il celebrante continua la g’hanta:

C. Come ci hai comandato, o Signore nostro,
anche noi tuoi servi umili, deboli e miseri,
siamo radunati insieme,
perché ci hai fatto grandi grazie,
per le quali siamo incapaci di ringraziarti.
Tu, o Signore,
hai rivestito te stesso della nostra umanità,
per vivificarla con la tua divinità;
hai esaltato la nostra debolezza,
ci hai sollevato dalla nostra caduta,
hai vivificato la nostra mortalità,
hai perdonato i nostri peccati,
ci hai giustificato nella nostra peccaminosità
e hai illuminato le nostre menti.
O Signore nostro e Dio nostro,
hai sconfitto i nostri nemici
e hai concesso la vittoria
alla nostra debole e fragile natura
per la sovrabbondante misericordia della tua grazia.
C. Per tutti i tuoi benefici e grazie verso di noi,
ti rendiamo gloria e onore,
ringraziamento e adorazione,
ora ~ (fa un segno di croce sui Misteri)
e sempre e nei secoli dei secoli.

R. Amen.

C. Venga, o mio Signore, il tuo Spirito Santo.

D. State in silenzio e riverenza, e pregate.
La pace sia con noi.

C. E rimanga sopra questo Qurbana dei tuoi servi,
lo benedica e lo santifichi,
affinché sia per noi, o Signore,
remissione dei debiti, perdono dei peccati,
grande speranza nella risurrezione dai morti
e vita nuova nel regno dei cieli
con tutti coloro che ti furono graditi

RITI DI RICONCILIAZIONE E DI COMUNIONE

C. O Cristo, pace di coloro che sono nel cielo
e grande speranza di coloro che abitano sulla terra,
stabilisci la tua pace e tranquillità
in ogni parte del mondo
e soprattutto nella santa Chiesa cattolica;
conserva la concordia fra lo stato e la Chiesa,
allontana le guerre dal mondo e disperdi i popoli litigiosi
che vogliono la guerra,
affinché possiamo condurre una vita tranquilla e pacifica
con ogni sobrietà e timore di Dio.
Non a noi, o Signore, non a noi,
ma al tuo nome rendiamo gloria.

Stando diritto, egli continua:


C. Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia.
R. Nella tua grande bontà cancella i miei peccati.


C. O Signore, con vera fede nel nome tuo
ci avviciniamo a questi santi Misteri;
spezziamo per la tua compassione
e segniamo per la tua grande misericordia
il Corpo e il Sangue del tuo dilettissimo Figlio,
Signore nostro Gesù Cristo, (spezza il pane in due)
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo,
nei secoli

C. Il Sangue prezioso viene segnato
dal Corpo vivificante del nostro Signore Gesù Cristo
nel nome del Padre ~ e del Figlio
e dello Spirito Santo. Amen


C. Il Corpo sacro viene segnato
dal Sangue propiziatore
del nostro Signore Gesù Cristo
nel nome del Padre  e del Figlio
e dello Spirito Santo. Amen.

C. Questi Misteri gloriosi, santi, vivificanti e divini
vengono separati, santificati, perfezionati,
completati, congiunti e commisti l’uno con l’altro
nel nome adorabile ed eccelso
della Trinità gloriosissima,
Padre, Figlio e Spirito Santo.
O Signore, questi Misteri siano per noi
e per la santa Chiesa di Cristo nostro Signore
in questo e in tutti i luoghi,
per la remissione dei debiti,
per il perdono dei peccati,
per la grande speranza della risurrezione dai morti
e per la vita nuova nel regno dei cieli,
ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen.

Con amore traboccante e cuori umili
riceviamo il dono della vita eterna.
Con preghiera sincera e pentimento profondo
partecipiamo ai Misteri della Chiesa.
Con speranza che sorge dalla contrizione
abbandoniamo le nostre iniquità,
doliamoci per i nostri peccati,
perdoniamo gli errori
dei nostri fratelli e delle nostre sorelle
e cerchiamo la misericordia e il perdono da Dio,
Signore dell’universo.

Il diacono si dirige verso il popolo.


R. Signore, perdona i peccati e le offese dei tuoi servi.

D. Purifichiamo le nostre coscienze
dalle divisioni e dalle discordie.

R. Signore, perdona i peccati e le offese dei tuoi servi.

D. Purifichiamo le nostre anime dall’ira
e dall’inimicizia.

R. Signore, perdona i peccati e le offese dei tuoi servi.

D. Riceviamo l’Eucaristia
e siamo santificati dallo Spirito Santo.

R. Signore, perdona i peccati e le offese dei tuoi servi.

D. In unità e pace gli uni con gli altri
riceviamo i santi Misteri.

R. Signore, perdona i peccati e le offese dei tuoi servi.

D. Questi santi Misteri, o Signore,
siano per la risurrezione dei nostri corpi
e per la salvezza delle nostre anime.

R. E per la vita eterna, nei secoli. Amen.


C. Le cose sante ai santi, o Signore.
R. Il solo Padre è santo,
il solo Figlio è santo,
il solo Spirito è santo.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.

Quando i fedeli hanno ricevuto la comunione, il celebran
te rimette a posto la patena e il calice. Nelle forme solen
ne e semplice del Qurbana è sufficiente una delle tre pre
ghiere seguenti.


C. O Signore, il tuo Corpo vivo,
che abbiamo mangiato
e il Sangue prezioso, che abbiamo bevuto,
non diventino per noi motivo
di giudizio e di condanna
e neppure di debolezza e di infermità,
ma ci ottengano la remissione dei debiti,
il perdono dei peccati,
e la fiducia nella tua presenza,o Cristo, speranza dell’umanità,
Signore dell’universo, nei secoli. Amen


RITI DI RINGRAZIAMENTO E DI CONCLUSIONE

R. Fortifica, o Signore, le mani,
che abbiamo proteso a ricevere il Santissimo
per il perdono dei peccati.
Rendile degne di offrire dei frutti
ogni giorno alla tua divinità.
Rendi degne le labbra,
che ti hanno lodato nel santuario,
di cantare la tua gloria.
Le orecchie che hanno udito la melodia dei tuoi inni
non odano la voce di condanna.
Gli occhi che hanno visto la tua grande misericordia
vedano anche la tua benedetta promessa.
Disponi le lingue che ti hanno chiamato Santo
a dire la verità.
Fa che i piedi che hanno camminato nella chiesa
camminino nella regione della luce.
Rinnova i corpi
che hanno mangiato il tuo Corpo vivo
nella vita nuova.
Arricchisci la nostra assemblea
che ha adorato la tua divinità
con ogni benedizione.
Rimanga con noi sempre il tuo grande amore
e cresciamo in esso per renderti le nostre lodi.
Apri la porta alle suppliche di tutti noi
e sia accetto al tuo cospetto il nostro ministero

Il celebrante, stando al centro dell’altare, prega a• voce
alta.

Nelle domeniche e nei giorni festivi:


C. O Signore, è conveniente, giusto e degno,
che noi ti rendiamo grazie in tutti i giorni,
in ogni tempo e in ogni ora
e adoriamo e glorifichiamo
il nome venerabile della tua maestà,
poiché per la tua grazia e misericordia, o Signore,
hai reso la debole natura degli esseri umani mortali
degna di glorificare il tuo nome con gli angeli,
di partecipare ai Misteri del tuo dono,
di godere della dolcezza delle tue parole
vivificanti e divine
e di cantare per sempre l’inno di lode
e di ringraziamento alla tua divinità eccelsa,
o Signore dell’universo,
Padre, Figlio e Spirito Santo, nei secoli.
R. Amen. Benedici, o Signore.
C. Cristo, Dio e Signore nostro,
Re e Salvatore nostro, datore di vita,
che con la sua grazia ci ha resi degni
di ricevere il suo Corpo santificante
e il suo Sangue prezioso,
ci cònceda di piacergli con le parole e con le opere,
coi pensieri e con le azioni.
Questo pegno, o Signore, che abbiamo ricevuto
e riceviamo per tua grazia e misericordia,
ci sia di remissione dei debiti,
di perdono dei peccati,
di grande speranza nella risurrezione dai morti
e di vita nuova nel regno dei cieli
con tutti coloro che ti hanno compiaciuto, nei secoli.
R. Amen.


C. O Dio Padre, tu ci hai benedetto
con tutti i doni spirituali del cielo
per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo.
Egli ci ha invitato nel suo regno
e ci ha chiamato alla sua gloria,
alla beatitudine amabilissima,
interminabile e incorruttibile.
Questo egli ha promesso
nella sua dottrina vivificatrice
alla benedetta comunità dei suoi discepoli:
«In verità in verità vi dico:
chi mangia la mia carne e beve il mio sangue
dimora in me e io in lui
e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Non sarà condannato,
ma passerà dalla morte alla vita eterna».
Egli stesso benedica la nostra assemblea,
conservi la nostra comunità
e renda gloriosi coloro che sono stati allietati
dalla partecipazione ai Misteri gloriosi,
santi, vivificanti e divini.
Siate segnati con il segno della croce del Signore
e siate salvati da ogni pericolo, occulto e manifesto
ora ~ e sempre e nei secoli dei secoli.
R. Amen.






NOTA FINALE  

La Chiesa cattolica siro-malankarese è una Chiesa arcivescovile maggiore cattolica sui iuris di rito siriaco-antiocheno o (siro occidentale) nata in India. Attualmente l'arcivescovo maggiore è il cardinale Isaac Cleemis Thottunkal.


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