sabato 11 aprile 2020

Pasqua Santa 2020 I testi Liturgici delle Chiese cristiane indipendenti di tradizione latina -tradizione celtica

Maiestas Domini y Tetramorfos - San Isidore del Leon




L'immagine può contenere: una o più persone


Ordinariate of Our Lady of Walsingham 


Troparion of Our Lady of Walsingham

Hail, O Virgin Theotokos! As thou didst receive the Good News of salvation at Gabriel  appearing and didst by thine own appearing at Walsingham cause the Holy House to be raised up as an everlasting remembrance of that same mystery of salvation, pray that we may ever bear in our souls Jesus whom thou didst bring forth, the Savior of mankind


TROPARIO : Giosci  , o Vergine Theotokos
Come hai ricevuto l'annuncio della salvezza da Gabriele nella Santa
Casa fa che Walsingham sia   un ricordo perenne di questo Mistero di salvezza, che tu hai portato   in grembo, Gesù Salvatore del mondo

Picture


Holy Celtic Church International.

Sat. 11th - Holy Saturday
Sun. 12th - Easter Sunday

Picture


VICARIATO D’ITALIA DELLA Holy Celtic Church International.

SABATO SANTO
colore liturgico: viola oppure nero
L’altare è completamente spoglio. Nessuna candela viene accesa. In questo giorno non vi sono celebrazioni
eucaristiche. La mattina del Sabato si possono recitare comunitariamente le Lodi secondo la forma adottata
dalle singole comunità. Vengano proclamate, a scelta tra quelle riportate, una Epistola ed un Vangelo, quindi
segue l’Orazione. In questo giorno non si recita il Benedictus. Se si preferisce cantare le Lodi si cantino pure,
usando il cosiddetto tono recto. Il Sacerdote è rivestito con la cotta (oppure il camice), stola e piviale.
Laddove non vi sia il piviale, si faccia a meno.


BENEDIZIONE DEL FUOCO E DEL CERO PASQUALE
RITUALE CATTOLICO LIBERALE
Ad un'ora conveniente, prima della celebrazione del Sabato Santo, venga acceso il fuoco fuori dalla chiesa.
Sarebbe conveniente che venga acceso un innesco grazie alla luce solare concentrata da una lente, ma laddove
ciò non fosse possibile, possono essere usate anche la pietra focaia o l'acciarino. La celebrazione comincia con
l'Asperges, omettendo l'invocazione agli angeli. Quindi viene formata una processione che si reca alle porte
della chiesa. Le braci ardenti vengono poste in un contenitore adatto, come ad esempio un turibolo aperto. Il
sacerdote benedice il fuoco nuovo in questo modo:

C. Questo fuoco sia purificato e benedetto da Colui in onore del quale è
stato acceso.
Viene accesa qualche carbonella per il turibolo, oppure viene presa della brace dal fuoco nuovo e viene messa
in un altro turibolo. Vengono benedetti cinque grani d'incenso, con queste parole:
C. Questo incenso sia purificato e benedetto da Colui al quale questo
profumo è dedicato.
Quindi viene acceso un tricerio (una candela unica, ma a tre braccia) e viene benedetto con queste parole.
C. Questa candela sia purificata e benedetta da Colui che è la Luce del
mondo.
La processione ritorna in chiesa. Se vi sono un diacono e un suddiacono, quest'ultimo porta i cinque grani di
incenso. Il diacono, che nel frattempo ha indossato una dalmatica bianca, porta il tricerio, acceso al fuoco
nuovo. Se ciò non fosse, un ministrante porta i grani d'incenso, e il sacerdote porta la candela. Durante la
processione tutti coloro che fanno parte di essa si genuflettono per quattro volte. Ad ogni volta il diacono
innalza il tricerio cantando:
D. Cristo è la nostra Luce.
T. La Sua Luce risplenda nei nostri cuori.
Quando la processione arriva all'altare, il diacono dice:
D. Purifica il mio cuore e le mie labbra, O Dio, che per mano del Tuo Serafino hai
purificato le labbra del profeta Isaia con un carbone ardente tratto dal Tuo altare, e nella
tua bontà immensa purificami, in modo che possa proclamare degnamente il Tuo santo
Vangelo. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Il sacerdote quindi lo benedice nel modo consueto:
C. Il Signore sia nel tuo cuore e sulle tue labbra, affinché attraverso il tuo
cuore possa risplendere l'amore di Dio, e attraverso le tue labbra possa manifestarsi
il Suo potere. Amen.
Quindi il diacono introduce la lettura in questo modo:
D. Il Signore sia con voi.
T. E con il tuo spirito.
D. In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in
principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato
fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce
splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. Venne un uomo mandato da
Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza
alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render
testimonianza alla luce. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure
il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A
quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono
nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da
Dio sono stati generati. (Tutti si inginocchiano) E il Verbo si fece carne (Tutti si rialzano) e
venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito
dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Il Diacono, dopo aver letto il Prologo di Giovanni, fissa nel cero pasquale i cinque grani di incenso, ed il
sacerdote benedice il cero, dicendo:
C. Questo cero sia purificato e benedetto da Colui in onore del quale sarà
bruciato.
Il diacono accende il cero pasquale e le candele dell'altare usando il tricerio, ed anche ogni altra candela della
chiesa (tranne quella che arde di fronte al Santissimo Sacramento). Quindi il sacerdote conclude la
benedizione con questa preghiera:
C. Preghiamo. O Signore Benedetto, i nostri cuori possano essere risvegliati dal
Tuo potere durante questa solennità pasquale affinché, emergendo dalle tenebre del
peccato e dell'ignoranza, possiamo brillare con lo splendore della Tua luce, Tu che
sei il nostro Sole di Giustizia. Amen.
Se può essere opportuno, a questo punto si può celebrare un Battesimo, secondo l'antica consuetudine della
Chiesa. In questo caso, dopo che l'acqua viene benedetta secondo i rituali (vedi Benedizionale), il sacerdote
immerge la base del tricerio nell'acqua e con essa traccia per tre volte il segno della croce, dicendo:
C. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
A questo punto, se non vi è l’intenzione di celebrare la Messa della notte di Pasqua (deve essere celebrata
sempre ed in ogni caso dopo la mezzanotte, ossia nel giorno stesso di Pasqua!), il Sacerdote effettua il solenne
ingresso dei Presantificati, come indicato nei rituali del Venerdì Santo, e continua fino alla conclusione, come
indicato. Se si compie questo rito, subito dopo l’eventuale benedizione dell’acqua, l’altare viene rivestito con
una tovaglia bianca semplice.



DOMENICA DELLA PASQUA
DI RESURREZIONE
colore liturgico: bianco oppure oro
COLLETTA
O Dio d'Amore, noi Ti lodiamo, Ti benediciamo, Ti ringraziamo con tutto il
cuore e Ti glorifichiamo per questa festa santissima e meravigliosa della Pasqua,
perché nella Tua gloriosa vittoria che in essa è commemorata e simbolizzata ci hai
dato la testimonianza sicura e certa che il bene trionferà sul male, e che la morte è
solo una porta d'accesso verso lo splendore ineffabile della vita eterna in Te, o Sole
di Giustizia che non conosce tramonto. Tu che vivi e regni nei i secoli dei secoli.
Amen.
EPISTOLA
Lettura dalla prima lettera di San Paolo Apostolo ai Corinti
(1Cor 15, 12-14b. 35-38.42-44.54ab.55.57)


GRADUALE
(DA RIPETERSI OGNI DOMENICA FINO ALLA FESTA DELL'ASCENSIONE ESCLUSA)
C. Cristo, nostra Pasqua, si è immolato: orsù, rallegriamoci.
T. Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia
e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità. Cristo risuscitato dai morti non
muore più; la morte non ha più potere su di lui. In quanto alla Sua morte, Egli morì
al peccato una volta per tutte; ora vive, Lui vive per Dio. Così anche voi
consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. Cristo è
risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. Poiché se a causa di un uomo
venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; e come
tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo.


VANGELO
Lettura dal Santo Vangelo secondo San Matteo
(Mt 28, 1-7 a .8-9)


Nessun commento:

Posta un commento